svastica
svàstica s. f. [dal sanscr. svastika, s. m. (der. di svasti «fortuna, felicità»), passato al genere femm. nel ted. Swastika e quindi in ital. e in altre lingue]. – Segno e simbolo magico-religioso costituito da una croce a bracci uguali ripiegati alle estremità ad angolo retto (e per questo chiamato anche croce uncinata, in ted. Hakenkreuz e in fr. croix gammée), in modo da evocare un movimento rotatorio da sinistra a destra, cioè in senso orario, o da destra a sinistra, cioè in senso antiorario: presente fin dal 4° millennio a. C. nell’Asia mesopotamica, poi in India e nel Tibet e in varie altre civiltà europee e anche africane, con valori diversi, fu certamente in India simbolo di buon augurio, di fortuna e prosperità, collegato con il corso del sole. Dal primo Novecento la svastica, falsamente ritenuta tipica dell’India e delle lingue e razze ariane, fu assunta, soprattutto in Germania, come emblema (con i bracci ripiegati in senso orario) di movimenti razzistici antisemiti e dal 1933 del partito nazionalsocialista e della Germania hitleriana.