svasatura
svaṡatura s. f. [der. di svasare]. – 1. L’operazione di svasare, di rendere svasato, di modellare o aprire in forma di cono, dritto o rovesciato, e la forma stessa che ne risulta: s. del fornello della pipa, l’operazione con cui si ricava il vaso dall’abbozzo di radica. 2. Con accezioni partic.: a. In architettura, genericam. (anche svaso), la forma dello spazio delimitato da strutture o motivi architettonici ad andamento convergente, come arcate e aperture a forte strombatura, ambienti di forma irregolare, ecc. b. Nelle costruzioni navali, grado di allargamento delle ordinate dello scafo, spec. al di sopra del galleggiamento. c. In sartoria, ampiezza della gonna verso il fondo ottenuta con l’inserzione di spicchi o con un taglio che si allarga dalla vita all’orlo. d. Nelle lavorazioni, in genere, leggera conicità che si conferisce a un pezzo, metallico o di altro materiale, per facilitarne l’estrazione dalla sede (avente anch’essa una corrispondente svasatura) o per agevolarne il forzamento in essa. Anche, l’angolo di apertura delle teste o delle punte dei chiodi fresati.