sussurrare
(letter. susurrare) v. intr. e tr. [dal lat. susurrare]. – 1. intr. (aus. avere) Mormorare, produrre un suono prolungato, leggero e non distinto, ma gradevole: le foglie, mosse dal vento, sussurravano; s’udiva s. il ruscello. Anche della voce umana: gli sussurrò all’orecchio; in fondo alla classe, qualcuno sussurrava; in partic. (analogam. a mormorare), parlare male, criticare segretamente, a bassa voce: sussurrano contro il nuovo Consiglio di amministrazione. 2. tr. a. Dire a voce bassa e sommessa, perché senta solo chi è vicino, o la persona a cui ci si rivolge: gli sussurrò all’orecchio alcune parole, un nome, un avvertimento; con valore reciproco: non so cosa si stiano sussurrando; in usi fig., letter.: e questi pini e questi cerri e questi piatani [=platani] ... mentre il mondo sarà, susurreranno il nome tuo (Sannazzaro). b. Dire in segreto, in modo non esplicito, soprattutto per criticare, accusare e sim.: si sussurrano certe cose sul suo conto!; si sussurra, da più parti, che si sia arricchito illecitamente. ◆ Part. pass. sussurrato, anche come agg.: parole indistinte, appena sussurrate. In musica, anche come s. m., didascalia con cui si prescrive una esecuzione sotto voce, e anche l’esecuzione stessa e il brano così eseguito.