surplace
〈sürplàs〉 s. m., fr. [dalla locuz. avv. sur place «sul posto»]. – Nelle gare ciclistiche di velocità, caratteristica e spettacolare fase tattica, eseguita di solito in prossimità dell’imbocco delle curve e verso il bordo alto della pista; consiste nello stare in equilibrio sulla bicicletta, senza avanzare né retrocedere di oltre 20 cm, in una attesa che spesso si prolunga per parecchi minuti, durante la quale ognuno dei corridori cerca di imporre all’altro la propria tecnica: operare cioè uno scatto improvviso fidando sulle proprie doti di velocista, o preferire che sia l’avversario a precederlo per averlo come punto di riferimento nella disputa della volata che di regola si svolge negli ultimi 200 metri. Con funzione avverbiale, lasciare s. un avversario, distanziarlo vantaggiosamente con scatto improvviso; per estens., nel calcio e nella pallacanestro, sfuggire con rapida ed efficace azione all’avversario senza lasciargli la possibilità di reagire; nell’uso fam., lasciare s. qualcuno, piantarlo in asso, sopravanzarlo nettamente in una attività; meno com., restare s., restare immobile, senza parola.