supporre
suppórre v. tr. [dal lat. supponĕre, comp. di sub- e ponĕre «porre», propr. «mettere sotto»; il sign. corrente risale al lat. tardo] (coniug. come pórre). – 1. Ammettere per congettura; immaginare che una cosa sia o possa verificarsi in un determinato modo; fare una ipotesi che spieghi una realtà comunque osservata: supponiamo che ciò sia vero; supponiamo che mi risponda di sì, in tal caso ...; tutto lasciava s. ch’egli avrebbe accettato; la polizia suppose che il movente del delitto fosse il furto; anche nel linguaggio matematico e scient., ammettere come ipotesi per trarne conseguenze: supponiamo che i due lati opposti siano paralleli, ne deriverà che gli angoli ... Anche, presumere, immaginare: dopo un viaggio così lungo, suppongo che tu vorrai riposarti; data la situazione, non si può che s. un suo netto rifiuto alla nostra richiesta. 2. letter. a. Nel sign. originario, mettere, collocare sotto: Altri suppor le fiamme [sotto il rogo], e ’l vulgo misto D’Arabi e Turchi a un foco arder ha visto (T. Tasso). b. Porre una persona al posto di un’altra, scambiare: Qui tra l’altre supposizioni el servo per lo libero, et el libero per lo servo si suppone (Ariosto). ◆ Part. pass. suppósto, anche come agg.: il processo contro i supposti sequestratori del bambino; avaria supposta, l’avaria, denunciata dal capitano di una nave all’autorità marittima o consolare (con la «dichiarazione di avaria»), quando il danno relativo non è stato ancora accertato. Con valore di sost. neutro, spec. in usi letter., ciò che si suppone; supposizione: nego il supposto; per buona sorte che il supposto è impossibile (Manzoni). Con funzione verbale, nell’espressione supposto che ..., nel caso in cui, se si suppone che: supposto che sia lui l’assassino, non ci sono prove per incriminarlo. Ant. il part. pass. suppòṡito, usato anche con sign. particolare (v. la voce).