superpendolare
(super-pendolare), s. m. e f. Chi, per trovare lavoro o per spostarsi dalla propria casa al luogo di lavoro, è costretto a compiere percorsi molto lunghi. ◆ La Nasa lo collauderà oggi in California. E i giornali inglesi già l’hanno definito lo scooter del super-pendolare. Si chiama SoloTrek Exo-Skeletor Flying Vehicle (o più semplicemente XFV), è un monoposto e pare uscito da un vecchio film di 007: due grossi ventilatori alimentati da motori a 4 cilindri a benzina, per sfrecciare nel cielo alla velocità di 120 km/h. (Corriere della sera, 23 ottobre 2000, p. 18) • [tit.] Vita da «superpendolari» migliaia di km da casa al lavoro [testo] Altro che code in tangenziale o imprecazioni al semaforo. Loro sì che sono davvero «pendolari». Percorrono migliaia di chilometri ogni due settimane per andare al lavoro e altrettanti per tornare a casa. In Sicilia, dove lasciano moglie e figli. Sono gli emigranti del terzo millennio: in maggioranza operai edili, metalmeccanici e piccoli artigiani. Che non trovano lavoro nell’Isola. E sono costretti a diventare «super-pendolari». (Sicilia, 19 marzo 2004, p. 15, Lavoro) • Il prototipo del superpendolare, che macina almeno un paio di migliaia di chilometri la settimana, all’inizio e alla fine del weekend, è Gennaro Galluccio, da Caserta, 39 anni, sposato, tre figli (il più piccolo tre anni, la più grande tredici), un posto da collaboratore scolastico – un tempo si chiamavano bidelli poi è iniziata l’era dei neologismi professionali – in una scuola del centro di Milano, 900 euro di stipendio più un assegno familiare di 450. In pratica: 1.350 euro per mantenere una famiglia e due affitti. E il posto di lavoro. (Paolo Berizzi, Repubblica, 28 giugno 2007, Milano, p. I).
Derivato dal s. m. e f. pendolare con l’aggiunta del prefisso super-1.