superovulo
s. m. Ovulo umano, arricchito da una parte di citoplasma prelevato da un ovulo di una donatrice, pronto per la fecondazione. ◆ E a Torino nascerà un bambino con due mamme, primo caso in Europa. [...] È già un caso che divide e fa discutere. Perché sarà il primo bambino in Italia (e in Europa) a nascere da un «superovulo», come lo chiamano i medici americani che per primi hanno sviluppato questa particolare tecnica di fecondazione assistita. (Raffaella Polato, Corriere della sera, 4 febbraio 1999, p. 3, In primo piano) • L’esperimento è stato condotto da scienziati giapponesi e sudcoreani della Tokio University of Agricolture: hanno «fuso» due cellule riproduttive femminili costruendo 475 «superovuli» poi impiantati in utero, soltanto uno ha dato vita a un topo, femmina e fertile. Ora la partenogenesi umana è più vicina. (Gian Guido Vecchi, Corriere della sera, 23 aprile 2004, p. 20).
Derivato dal s. m. ovulo con l’aggiunta del prefisso super-2.