super- pref. [dal lat. super-, super "sopra"]. - 1. Con valore locale, forma pochi agg. e sost., nei quali significa "sopra, che sta sopra" (come in superglottico, superumerale) o, più raram., "superficiale" (come in superfinitura). 2. Esprime addizione, sovrapposizione (come in superstrato, superinfezione) o processo o condizione in eccesso rispetto al normale (superalimentazione, superallenamento). 3. Col sign. generico di "che sta sopra, che va oltre, che supera", indica il superamento di un certo limite (come in superalcolico, supersonico), il superamento di determinati caratteri (supernazionale, superpartitico), una posizione preminente (supervisione, superarbitro) o assolutamente preminente (come in superuomo). 4. Per sviluppo del sign. prec., forma numerosi sost. e agg. ai quali conferisce valore superlativo: supercinema, superbollo, supergigante, supermercato; superbianco, superdissetante.