sudicio
sùdicio agg. e s. m. [metatesi di sucido] (pl. f. -ce o -cie). – 1. agg. Cosparso, ricoperto, macchiato di sostanze e cose che imbrattano o che comunque compromettono la pulizia e l’igiene (è sostanzialmente sinon. di sporco, rispetto al quale, essendo meno logoro dall’uso, può avere connotazione più grave ed esprimere maggiore condanna): un paese s., e vie, strade s.; una casa, una stanza s., e scale s., pavimenti s.; lenzuola s., camicie s., scarpe s.; un uomo s. e trasandato; avere la faccia s., le mani s., le unghie s.; gente s., che vive abitualmente senza igiene e pulizia. Determinando la sostanza o la cosa che imbratta: strade s. di rifiuti, una tovaglia s. di macchie di grasso, un colletto s. di untume, mani s. di morchia; essere s. di carbone, di gesso, di fango, di polvere. In locuz. proprie e fig. dell’uso corrente (nelle quali è però molto meno com. di sporco): industrie s., che inquinano; avere la fedina penale s., avere commesso reati; avere la coscienza s., macchiata da qualche colpa. 2. agg. fig. a. Disonesto, losco, immorale: un individuo s.; gente s.; un’azione s.; un s. affare. Con senso più genericam. spreg. (spec. in riferimento a parole che contengono già nel loro significato una sfumatura spreg.): è un s. usuraio; questa è s. avarizia; nelle sue parole c’è solo s. egoismo. b. Indecente, osceno: discorsi s.; romanzi, spettacoli, film sudici. 3. Come s. m., con valore neutro, insieme di cose sudicie, la parte sudicia di un ambiente, sporcizia: è gente abituata a vivere nel s.; vivono nel s. come i maiali; c’era tanto s. in quella casa, che mi ci sono voluti tre giorni per pulirla; con senso fig., immoralità, disonestà: in questa faccenda c’è del sudicio. ◆ Dim. sudicétto; tra dim. e accr. sudiciòtto; accr. sudicióne, come s. m. (f. -a), persona disonesta, immorale: da un sudicione come te non accetto prediche; è una sudiciona, una donna di strada. ◆ Avv. sudiciaménte, non com., in modo sudicio, disonesto, losco, scorretto: agire, comportarsi sudiciamente.