succursale
agg. e s. f. [dal fr. succursale, der. del lat. succurrĕre «soccorrere» (supino succursum)]. – 1. agg. Chiesa s., quella nella quale si svolge il servizio parrocchiale per i fedeli che risiedono distanti dalle parrocchie: di regola si stabilisce una chiesa succursale quando non vi siano tutte le condizioni per la fondazione di una nuova parrocchia (ora la denominazione è di uso raro, preferendosi parlare di chiese sussidiarie). 2. Come s. f. (raram. con valore di agg.), sede secondaria e distaccata di un ufficio, di una società industriale o commerciale, di un’azienda, di un ente, di una scuola, ecc.: aprire una s., una nuova s.; la nostra s. di Torino, di Napoli; la nostra ditta non ha succursali. Nell’organizzazione bancaria, filiale che presenta rispetto alle sedi una minore complessità di costituzione, minore indipendenza di azione e più ristretti limiti di facoltà. Nell’amministrazione delle poste, ufficio postale locale che ha sede in luoghi dove esista un ufficio principale o un ufficio locale d’importanza maggiore: ha compiti che sono limitati, generalmente, ai soli servizî di sportello.