subgoverno
s. m. (Iron.) Intesa, accordo sotterraneo tra persone o partiti che sostengono o fanno parte di una compagine governativa. ◆ C’era una volta il subgoverno An-Udc, che fronteggiava quotidianamente l’asse del Nord Tremonti-Bossi e mai veniva meno al principio del mutuo soccorso. Ieri, invece, i rapporti tra Gianfranco Fini e Marco Follini hanno toccato il minimo storico: è stato il braccio di ferro tra i due più che i nervosismi della Lega a tenere sulle spine Silvio Berlusconi fino al vertice di Palazzo Chigi, concluso con un compromesso notturno. (Claudio Sardo, Mattino, 13 ottobre 2004, p. 1, Prima pagina) • Fini e Follini (che, per un certo periodo, avevano addirittura costituito un loro «subgoverno», una specie di alleanza di fatto dei «moderati del centrodestra» in funzione di barriera antileghista e, in parte, antiforzista) danno oggi risposte molto diverse all’interrogativo cruciale del «dopo-Berlusconi». (Rina Gagliardi, Liberazione, 3 luglio 2005, p. 1, Prima pagina) • Il fatto Berlusconi è andato oltre il suo nascere dopo la fine dei partiti democratici. La Dc non si è ricostituita, Berlusconi ha continuato ad affermarsi alle elezioni, giungendo a governare per cinque anni e ha perso le ultime elezioni per un soffio. Siccome la cultura di sinistra è dominante, questo giudizio su Berlusconi si è imposto ai partiti alleati con lui. Pensiamo al subgoverno Fini-Follini, al rigetto di Follini, alla richiesta della crisi di governo. (Gianni Baget Bozzo, Riformista, 29 settembre 2007, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal s. m. governo con l’aggiunta del prefisso sub-.
Già attestato nella Repubblica del 22 gennaio 1986, p. 6, Politica (Ermanno Corsi).