subbio
sùbbio s. m. [lat. tardo insŭbŭlum, come elemento del telaio]. – 1. a. Nell’industria tessile, l’insieme costituito da un cilindro di metallo o di legno e dal filato d’ordito che vi è stato avvolto sopra nell’orditoio o, anche, l’insieme del tessuto in formazione sul telaio e del cilindro che gli fa da supporto. b. Nel linguaggio poet., il termine è usato come simbolo dell’arte tessile: Ora per te l’industre artier sta fiso Allo scarpello, all’asce, al subbio, all’ago (Parini), con allusione allo scalpellino, al falegname, al tessitore, al sarto; in altri usi fig. (nei quali la tela tessuta al telaio simboleggia il corso della vita): ho volto al subbio Gran parte omai de la mia tela breve (Petrarca); Deh, perché non troncate, o Parche rigide, Mia tela breve al dispietato subbio? (Sannazzaro). 2. Per estens., in arti e mestieri, legno cilindrico facente parte di varî congegni o usato per varî scopi; così il rullo di legno duro a cui si avvolge il panno per la manganatura, o quello a cui lo stagnaro arrotonda le lastre metalliche. In usi partic., ormai ant., albero rotante di macchine idrauliche, ecc.; nella costruzione navale in legno, caviglia di legno, detta anche suggio (che è la corrispondente forma di origine genovese). ◆ Dim. subbièllo, piccolo subbio in genere (con usi partic. in varie arti e mestieri), subbino; accr. subbióne.