suaso
süaṡo agg. [part. pass. di suadere], letter., raro. – Persuaso. Dante (nel Convivio II, 7), fondandosi sulla comune radice delle due voci lat. suadeo e suavis, interpreta l’agg. in un’accezione particolare: «vita del mio core, cioè del mio dentro, suole essere un pensiero soave (‘soave’ è tanto quanto ‘suaso’, cioè abbellito, dolce, piacente e dilettoso)».