sturare
v. tr. [der. di turare, col pref. s- (nel sign. 1)]. – Aprire un recipiente togliendo il tappo, o liberare una conduttura rimuovendo un ostacolo (contrario di turare): s. la botte; s. (o stappare) un fiasco, una bottiglia, una damigiana; s. un condotto, il lavandino, togliendo il materiale che faceva impedimento al fluire del liquido, allo scarico. In partic., s. gli orecchi, rimuovendo il cerume depositatosi nel condotto uditivo; con uso fig., s. (o stappare) gli orecchi a qualcuno, dirgli una spiacevole verità con franchezza e decisione in modo che sia costretto a intenderla e ad assumersi le sue responsabilità; anche in frasi rifl. (con si compl. di termine): stùrati bene le orecchie e ascolta; o omini, se Dio vi benedica, e anco a voi donne, dico a tutti insieme, e sturatevi gli orecchi e gli occhi (s. Bernardino).