stregone
stregóne s. m. [der. di strega]. – 1. a. Secondo la mitologia popolare, essere soprannaturale, immaginato con aspetto maschile, o uomo reale cui si attribuisce un’attività di magia nera: lo s. preparava nel suo antro i filtri magici; le persecuzioni contro le streghe e gli stregoni nel medioevo; L’apprendista stregone (v. apprendista). b. In antropologia sociale, individuo cui si attribuisce una capacità malefica emanante dal suo corpo, della quale, quando ne diviene cosciente, si serve per scopi di potere e profitto; benché non sia sempre identificabile, è temuto e condannato come essere antisociale (contrariamente a un diffuso preconcetto, non ha alcuna caratteristica soprannaturale e non va confuso con gli operatori rituali la cui funzione è benefica e rispettata). In etnologia, è termine talora usato per sciamano. 2. Uomo al quale vengono attribuite facoltà straordinarie di cui si serve per svolgere un’attività di magia bianca; guaritore: andò dallo s. per farsi togliere la fattura; afferma di essere stato guarito da uno stregone. 3. fig. In similitudini o come termine di confronto, uomo dotato di particolari capacità (acume, intuito e sim.), o di eccezionale abilità in un determinato campo: è proprio uno s.: tutto quello che aveva previsto si è avverato; solo uno s. come lui riuscirebbe a far funzionare questo apparecchio.