straziare /stra'tsjare/ v. tr. [der. di strazio] (io stràzio, ecc.). - 1. a. [causare ferite, lesioni gravissime: lo uccisero straziando il suo corpo con moltissime pugnalate] ≈ (lett.) dilacerare, dilaniare, fare strazio (o scempio) (di), lacerare, martoriare, (ant.) stracciare. ‖ sbranare, smembrare, strappare. b. [provocare sofferenze fisiche atroci: i dolori continuano a straziarlo in modo insopportabile] ≈ annientare, distruggere, martoriare, tormentare, torturare. c. [ridurre in brandelli: una mina gli ha straziato la gamba] ≈ distruggere, fare a pezzi, sbranare, sfracellare, spappolare. 2. (fig.) a. [provocare tormento, afflizione e sim., dal punto di vista morale: visione di patimenti e di miserie che straziano l'anima] ≈ affliggere, angosciare, angustiare, (lett.) appenare, distruggere, lacerare, martoriare, tormentare, torturare. ↓ addolorare. ↔ allietare, rallegrare, rasserenare. b. (fam.) [provocare una grande noia, un forte fastidio e sim.: mi ha straziato per tutto il pomeriggio con la declamazione delle sue poesie] ≈ affliggere, (fam.) ammorbare, angosciare, angustiare, assillare, martoriare, tormentare, torturare. ↓ annoiare, importunare, infastidire, (fam.) scocciare, seccare, (lett.) tediare. ↔ dilettare, divertire, ricreare. ‖ interessare. 3. (fig.) a. [trattare malamente, non far fruttare e sim.: perché strazi così quella povera bistecca?] ≈ bistrattare, rovinare, strapazzare. b. [interpretare male un autore, un'opera e sim.: s. una musica, una commedia] ≈ e ↔ [→ STRAPAZZARE (4. d)].