stravaso
stravaṡo s. m. [der. di stravasare]. – Lo stesso che travaso. In partic., s. di sangue, nell’uso medico e anche com., fuoriuscita, da vasi lesionati, di sangue (emorragia per rexin), che si versa nello spessore dei tessuti o di organi e in cavità organiche; s. di bile, espressione del linguaggio com. che corrisponde al concetto clinico di stasi biliare, per lo più riferita a fatti emotivi: il marito, diventato più giallo per stravasi di bile, col volto scarno e gli occhi grigi, sbiaditi, di pesce morto, metteva paura fino agli assassini quando li fulminava in nome della legge dal suo banco di procuratore del re (Capuana).