strappo
s. m. [der. di strappare]. – 1. a. L’atto e il fatto di strappare, di portare via, di togliere, di estirpare strappando: furto con strappo (oggi chiamato più comunem., nell’uso corrente e giornalistico, con l’espressione di origine napoletana furto con scippo, o semplicem. scippo), ipotesi aggravata di furto che si ha quando il fatto è commesso strappando la cosa di mano o di dosso alla persona. Nel restauro degli affreschi, procedimento dello s. o a strappo (o semplicem. strappo), tecnica con cui si separa lo strato dipinto di un affresco dal suo supporto: si fanno aderire sulla superficie da distaccare delle tele che poi si strappano via con speciali cautele; si applica la parte del dorso del colore ora scoperta su altre tele; si staccano infine le prime tele trasferendo poi il dipinto, ora in vista, su un apposito telaio. b. L’azione e il fatto di tirare con una violenta e rapida scossa; stratta, strattone: dare uno s. alla fune, al campanello, alle redini; si dibatteva dando forti s. alle catene. A strappo, locuz. avv. e agg. riferita a contenitori e congegni la cui apertura o il funzionamento avvengono strappando, cioè sollevando o estraendo a forza, per lo più mediante trazione di un anello, l’elemento di chiusura predisposto: barattoli o lattine (di birra, ecc.) a strappo, bombe a mano con coppiglia di sicurezza a strappo, ecc. Nell’industria tessile, macchina a strappo, macchina per la lavorazione delle tecnofibre che trasforma filamenti continui (tow) in nastri di elevata regolarità (top) con fibre parallelizzate. In senso fig., al plur., a strappi, a scatti, a brevi momenti successivi ma non continui: la macchina procedeva a strappi; lavoro fatto a strappi; dormire a strappi. c. Nelle corse ciclistiche, l’azione del corridore che, spec. in salita, affretta improvvisamente e sforza la pedalata per staccare gli avversarî; analogam. nelle gare di corsa dell’atletica leggera. Nel sollevamento pesi, uno dei due esercizî (l’altro è lo slancio) ammessi nel regolamento tecnico internazionale, consistente nel portare il bilanciere, con un unico movimento, da terra al di sopra della testa mentre si esegue la sforbiciata o l’accosciata, tenendolo a braccia completamente estese verticalmente, e, una volta recuperata la posizione eretta, con i piedi sulla stessa linea, parallela al piano del tronco e del bilanciere, restando in posizione immobile finché l’arbitro non dà il segnale di riporre l’attrezzo sulla pedana. d. In fisica nucleare, reazione di strappo (o di strappamento), in cui una parte della particella si unisce al nucleo bersaglio, mentre l’altra parte prosegue all’incirca lungo la direzione d’incidenza e con il moto originale. 2. fig., fam. Passaggio in macchina o in moto offerto o richiesto ad altri: vuoi uno s.? sali!; mi dai uno s. sulla tua auto?; dammi uno s. fino alla stazione; Benito era rincasato dopo averci dato l’ultimo s. col motorino (Pratolini). 3. a. Lacerazione, squarcio in un tessuto: farsi, prodursi uno s. nei calzoni; cucire gli s. della camicia; una giacca piena di s., tutta strappi. In medicina, s. muscolare, lesione traumatica del muscolo conseguente a un movimento violento o incongruo (atti lavorativi pesanti, esercizî sportivi violenti, ecc.), consistente nella lacerazione parziale di fibre muscolari. b. fig. Frattura, brusca interruzione in un rapporto, spec. in intesa, di collaborazione ideologica e politica: appare ormai irreparabile lo s. tra i partiti della compagine governativa. c. Nella lingua colloquiale, infrazione, eccezione, deroga: fare uno s. alla regola, ai regolamenti, alle consuetudini, ai proprî principî. ◆ Dim. strappétto, strappettino; accr. strappóne; pegg. strappàccio.