strappare
v. tr. [dal got. *strappōn «tendere con forza» (cfr. ted. straffen)]. – 1. a. Togliere, portare via con un movimento violento e rapido: gli strappò la pistola, il coltello di mano; mi strappò di mano la lettera per leggere quello che c’era scritto; il ladro le strappò la borsetta e fuggì via. Con compl. ogg. di persona, portar via, allontanare con forza: si era buttata sulla bara del figlio e dovettero strapparla di là a viva forza; s. un bambino dal proprio ambiente, dalla propria famiglia; s. qualcuno alla morte, sottrarlo alla morte, salvargli la vita. b. Portare via rompendo, lacerando: s. una pagina dal quaderno; gli strappò la catenella dal collo, il braccialetto dal polso; le strapparono di dosso le vesti (anche con la particella pron. in funzione di compl. di termine: strapparsi gli abiti di dosso); s. un ramo dall’albero; s. il pane a morsi; gli tirò l’orecchio con tanta forza che quasi glielo strappava; svellere, estirpare con forza: s. una pianta con tutte le radici; s. le penne al pollo; strapparsi i capelli (per rabbia, furore, disperazione); avrebbe voluto strapparsi gli occhi per non vedere quelli della Lupa, che quando gli si ficcavano ne’ suoi gli facevano perdere l’anima ed il corpo (Verga); enfatico: ti strappo gli occhi se parli; gli strapperei il cuore a quel traditore! c. fig. Riuscire con sforzo, con espedienti e sim. a ottenere, a sapere, a far dire o fare: finalmente gli ha strappato il consenso; non sono riuscito a strappargli nemmeno una parola; s. una promessa, una confessione, estorcerla; provocare, suscitare: un oratore, un attore che sa s. gli applausi al pubblico; s. le lacrime, commuovere intensamente: la signora ... fece una deposizione che strappò le lacrime all’uditorio (Invernizio); con lo stesso sign. la locuz. s. il cuore: una scena che strappa il cuore (v. anche strappacuore e strappalacrime). 2. a. Rompere in due o più pezzi, o lacerare, stracciare: il vento ha strappato la tenda; nella colluttazione mi ha strappato la camicia; s. il foglio, la lettera; strappò la tela in più strisce; anche con la particella pron.: mi sono strappato i pantaloni su un chiodo; nell’intr. pron., strapparsi, subire strappi, lacerarsi: lenzuola ormai logore che si strappano subito. b. Con riferimento a filo, spago, nastro, corde, rompere tirando con forza: strappò il filo con i denti; strappò lo spago per aprire il pacco; la forza del vento ha strappato le funi di ormeggio; analogam., con la particella pron., riferito a tessuti, tendini, legamenti del corpo umano o animale, subire una lacerazione per effetto di una violenta trazione: mi sono strappato un legamento; nell’intr. pron., strapparsi, rompersi: si è strappata la corda. 3. Con uso assol., nel linguaggio degli automobilisti, la frizione strappa, quando, non essendoci perfetta aderenza piana tra il disco della frizione e le due pareti del volano e dello spingidisco, si avverte una serie di saltellamenti, di strappi, alla frizione, che si propagano a tutta la trasmissione nel momento in cui si inizia o si riprende la marcia. ◆ Part. pass. strappato, anche come agg., con il senso di lacerato, che presenta strappi, oppure rotto, stracciato: una giacca strappata in più punti (per estens., della persona stessa: va in giro tutto strappato); una fotografia strappata. In araldica, attributo di parti del corpo umano o animale divelte con violenza dal corpo, spesso di smalto diverso e per lo più rosso.