straniero /stra'njɛro/ [der. del lat. extraneus "estraneo, esterno"; cfr. il fr. ant. estrangier]. - ■ agg. 1. [di altri paesi, di altre nazioni: emigrare in terra s.; imparare una lingua s.; cittadini s.] ≈ estero, (lett.) forestiero, (lett.) foresto, (ant., poet.) strano. ‖ (non com.) allogeno, avventizio, esotico. ↔ connazionale, conterraneo, nazionale, nostrano, patrio. ‖ aborigeno, autoctono, indigeno, (lett.) natio, nativo. 2. (lett.) [che non si sente integrato in un luogo, che soffre di un senso di estraneità e sim.: sentirsi s. in patria, in casa propria] ≈ estraneo, (ant.) strano. ↑ alieno, emarginato, isolato, sradicato. ↔ a proprio agio, integrato. ■ s. m. 1. (f. -a) a. [chi appartiene a un'altra nazione: molti s. visitano l'Italia] ≈ forestiero, (ant., poet.) strano. ‖ (non com.) allogeno, avventizio. ⇓ emigrante, extracomunitario, immigrato. ↔ connazionale, compatriota. ‖ aborigeno, autoctono, conterraneo, indigeno, nativo. b. (lett.) [chi non si sente integrato in un luogo e sim.] ≈ [→ STRANIERO agg. (2)]. 2. (estens.) [chi domina su una nazione diversa da quella in cui è nato: cacciare lo s.] ≈ invasore, nemico. [⍈ ESTRANEO]