straniamento
straniaménto s. m. [der. di straniare]. – Variante frequente di estraniamento, soprattutto nell’accezione specifica con cui il termine è usato con riferimento al teatro di B. Brecht. Nella teoria della letteratura, effetto di sconvolgimento della percezione abituale della realtà, al fine di rivelarne aspetti nuovi o inconsueti, che il narratore induce nel lettore attraverso varî procedimenti narrativi e stilistico-linguistici, quali il riferimento esplicito al tempo della narrazione e non solo a quello della vicenda narrata, e soprattutto l’azione sul linguaggio, con scarti dalla norma che mettono in questione i meccanismi della lingua stessa.