stracco
agg. [dal longob. *strak «stanco»] (pl. m. -chi). – 1. a. Molto stanco, sfinito dalla stanchezza, privo di energie: mi sentivo s. per la faticosa salita; entrò un forestiero s. a bere un moka (Verga); ieri sera ero eccessivamente stracco (Ed. Calandra); e rafforzato: faceva freddo, e si fermò s. morto non vedendo nessuno (Pavese). Analogam., di animali: bestie s. dal lavoro dei campi; questi cani benché s. e trafelati hanno un aspetto dignitoso (Faldella). Raro, con uso estens., come sinon. di stanco (nel sign. 2), di chi non ha più le risorse fisiche e morali per sopportare oltre una determinata situazione: erano i Volterrani s. di stare in carcere (Machiavelli). b. Di movimento o comportamento che rivela stanchezza; fiacco, languido, privo di vigore: procedeva con andatura s.; un casotto di legno, e sull’uscio, una guardia appoggiata al moschetto, con una cert’aria s. e trascurata (Manzoni); le sue bracciate si sono fatte s. e incerte (I. Calvino); ma come si era tristi al ritorno, e un poco delusi, pedalando a gamba s. sotto i labili luccichìi della luna! (Bufalino). c. Nella locuz. avv. alla stracca, fiaccamente, svogliatamente: lavorare alla s.; io vi voglio, signor Sarsi, pigliare alla s., se non potrò prendervi correndo (Galilei); sonnecchiava sui libri, si levava più tardi del solito, studiava la lezione alla stracca (De Amicis). In partic., caccia alla s., la caccia al seguito mediante la quale la selvaggina, inseguita con cani e a cavallo, si fa catturare per esaurimento e stanchezza. 2. fig. a. Di cosa logora dal lungo uso o che per altri motivi dia ormai scarso rendimento: stampa, incisione s.; terreno s., esaurito, eccessivamente sfruttato. b. Di ciò che è privo di impeto; debole: vedevo allora il mare mandar senza requie, là, alla sponda, le sue s. ondate sonnolente (Pirandello). Anche, di cose astratte la cui forza si va affievolendo: un sentimento s.; chi sa se, nella valle stessa, chi avesse voglia di cercarla, e l’abilità di trovarla, sarà rimasta qualche s. e confusa tradizione del fatto? (Manzoni). ◆ Avv. straccaménte, in modo stracco; fiaccamente, svogliatamente: passeggiai straccamente in lungo e in largo (Pavese).