stoma
stòma s. m. [dal gr. στόμα «bocca; apertura»] (pl. -i). – 1. In zoologia, l’apertura della conchiglia dei molluschi gasteropodi; anche, talora, l’apertura boccale negli invertebrati (con questo sign., spec. come suffisso in parole composte). 2. In istologia, spazio tra le cellule di un tessuto. 3. In botanica, apparato con cui le parti aeree delle piante riescono ad avere degli scambî gassosi tra l’aria atmosferica e quella contenuta negli spazî intercellulari del parenchima: è costituito tipicamente da due cellule epidermiche reniformi, con la faccia concava volta l’una verso l’altra, per cui delimitano una fessura (apertura stomatica) che, col variare del loro turgore, si allarga, si stringe o si chiude; questi stomi, detti più propriam. s. aeriferi, variano numericamente a seconda della specie, da qualche decina fino a un migliaio per mm2, e costellano soprattutto la pagina inferiore delle foglie. S. acquifero, particolare tipo di stoma (v. idatodo), sempre aperto, situato generalmente ai bordi degli organi, destinato a secernere acqua allo stato libero quando questa sia in eccesso.