stilla
s. f. [dal lat. stilla]. – Sinon. letter., o comunque più elevato, di goccia, sempre riferito soltanto a liquidi (differisce semanticamente da goccia solo per particolari minimi, non sempre peraltro avvertibili: non esprime necessariamente, come goccia, l’idea della rotondità, potendo avere forma allungata, ed è invece, più che goccia, connessa all’immagine dello stillicidio): Stilla d’acqua non vèn di queste fonti (Petrarca); il fiore cui la pioggia estiva Lascia una s. dove il sol si frange (Pascoli); sulla foglia brillava una s. di rugiada; anche d’altri liquidi, ma sempre naturali: una s. di sangue; grosse s. di sudore gli imperlavano la fronte; senza poter versare una s. di pianto (Capuana); comune la locuz. a stilla a stilla, per sottolineare insieme la discontinuità e la lentezza con cui un liquido cade o fuoriesce. Per estens., quantità minima di un liquido: s’è bevuto tutto il vino, non ce n’è rimasta una s.; e in usi fig., letter.: quant’io di lei parlai né scrissi ... Fu breve s. d’infiniti abissi (Petrarca); non potetti più gustare una s. di sonno (Settembrini); non ho potuto dissetarmi queste avide labbra d’una s. sola di felicità (I. Nievo).