stemma
stèmma s. m. [dal lat. stemma «corona; albero genealogico» (gr. στέμμα, der. di στέϕω «incoronare»)] (pl. -i). – 1. Nel sign. originario di «albero genealogico» il termine sussiste soltanto, in filologia, nella denominazione s. dei codici (più com. nella forma lat. stemma codicum), lo schema grafico in forma di albero genealogico che rappresenta le relazioni che intercorrono tra i codici superstiti e quelli fondatamente ipotizzabili di un testo, compendiando le vicende della trasmissione del testo stesso: s. bipartito, tripartito, pluripartito, secondo il numero dei rami in cui vi appare divisa la tradizione del testo. 2. In araldica: a. Sinon. di arme, come complesso di figure e scritte o leggende che costituisce, a partire dal tardo medioevo, il contrassegno stabile di famiglie e singole persone, di stati ed enti varî, pubblici e privati, portato e usato per speciale autorizzazione: l’origine feudale e cavalleresca degli s.; la composizione degli s., distinta in interna (scudo, smalti, figure, ecc.) e esterna (timbro, corone, leggende, ecc.); s. gentilizî, di dignità, di alleanza, ecclesiastici (s. papali, cardinalizî, ecc.), patrizî, personali, di magistrati, di podestà; s. di stati, di comuni, di ordini religiosi e cavallereschi; s. parlanti, che richiamano nella raffigurazione, posta generalm. nello scudo, il nome della famiglia (per es., quello della famiglia Colonna, che reca al centro una colonna). b. Con valore concr., raffigurazione scultoria, plastica o pittorica di stemmi, importante nella storia dell’arte come elemento ornamentale di edifici civili e sacri, e in partic. di portoni e portali, di fontane e monumenti varî, di ambienti, e anche di codici miniati: s. di pietra, di marmo, di terracotta, di legno dipinto; un monumentale ingresso sormontato da uno s. gentilizio; uno s. miniato su un codice trecentesco; carta da lettere con lo s. della casata. 3. Punto stemma, punto di ricamo che si esegue come un punto indietro passato però due volte.TAV.