starter-kit
loc. s.le m. inv. Confezione d’avvio delle monete denominate in Euro, distribuita da banche e uffici postali nella seconda metà del mese di dicembre 2001; sono state predisposte confezioni di 53 monete racchiuse in sacchetti di plastica per un valore pari a 12,91 Euro, cioè circa 25.000 Lire, destinate ai privati cittadini, e confezioni di 960 monete per un valore pari a 315 Euro, cioè circa 610.000 Lire, destinate ai commercianti. ◆ Nelle casse ci sono infatti 30 milioni di confezioni, chiamate starter-kit. Con 25mila lire dal prossimo 15 dicembre, andando in posta o in banca, chiunque potrà acquistare un kit con 53 pezzi metallici per un valore totale di 12,91 euro. (Fabio Poletti, Stampa, 26 agosto 2001, p. 20, Economia) • I kit sono di due tipi: il mini-kit […] e lo starter-kit, più grande, comprendente 960 monete appena coniate per un valore di 315 euro, destinate ai commercianti, i quali potranno averne disponibilità prima del 15 dicembre. (Mattino, 23 settembre 2001, p. 17, Economia) • Il vero test sull’euro comincia oggi. Tre i fronti infuocati: negozi, poste e banche. Ai primi spetta il compito di riempire di euroresti le tasche dei consumatori, e l’impresa non sarà affatto facile, sia perché i commercianti da tempo ribadiscono che faranno il possibile per distribuire la nuova valuta, ma che non sono obbligati a farlo, sia perché solo pochi esercizi si sono dotati degli starter-kit necessari per cavarsela nei primi giorni (315 euro quasi 610 mila lire – tutti in «pesanti» spiccioli). (Luisa Grion, Repubblica, 2 gennaio 2002, p. 2).
Espressione ingl. composta dai s. starter (‘di inizio’) e kit (‘dotazione’).
V. anche confezione d’avvio, eurokit.