stampo
s. m. [der. di stampare]. – 1. a. Nome di varî arnesi adoperati per imprimere o riprodurre su una superficie disegni, numeri, lettere, fregi, o da usare come guida per ritagliare un foglio, un cartone, una stoffa, una lamiera o altra materia secondo un certo disegno. b. ant. Strumento per fare buchi di forma regolare nel cuoio o su altra materia. 2. a. Arnese, solitamente metallico, con disegni a incavo per dare forma in rilievo a paste alimentari, biscotti, ecc. b. Recipiente in cui si versa una sostanza liquida o semiliquida perché, solidificandosi, ne acquisti la forma: stampi per torte, per budini, per il gelato, per sformati; stampi per mattoni; ecc. Nella fabbricazione del ghiaccio artificiale, recipiente di lamiera di ferro piombato o di plastica, entro il quale si forma il ghiaccio per il congelamento dell’acqua potabile in esso contenuta. c. Modello con cui si ottengono oggetti di forma voluta nello stampaggio di materiali metallici, di materie plastiche, di laterizî o di altri prodotti ceramici. d. Espressioni e usi fig. (con riferimento ai sign. precedenti): fatti con lo s., di oggetti prodotti in serie o che comunque siano privi di originalità e di gusto artistico, o anche di persone che, per aspetto fisico o per altre qualità, siano simili a tante altre (i ragazzi di oggi sono tutti uguali, fatti con lo s.); se ne è perso lo s., di cose o anche di persone che ormai non si trovano più: di galantuomini come lui ormai se ne è perso lo s.; uomo all’antica, di cui si va perdendo lo s. (F. De Sanctis). Riferito a persone, tempra, carattere, qualità, complesso tipico di caratteristiche, con valore sia positivo: un uomo di s. antico, un funzionario di vecchio s.; sia negativo: sono tutti dello stesso s., in quella famiglia; con gente di quello s. è meglio non avere a che fare. 3. Nel linguaggio venatorio, sagoma di lamiera verniciata che riproduce la figura della specie cacciata, e in partic. uccello finto di plastica, di sughero o di giunchi (detto pavera), con cui i cacciatori allettano gli uccelli selvatici, spec. nella caccia in valle: gli stampi per uccelli di palude (alzavole, codoni, fischioni, germani, ecc.) sono galleggianti e ancorati al fondo con un peso, e vengono disposti in un certo numero a fianco e avanti la botte, rivolti contro vento. 4. Ciascuno dei fori (da 7 a 8) praticati nel ferro da cavallo per farvi passare i chiodi che fissano il ferro allo zoccolo. 5. In genetica, la singola elica di DNA che serve a specificare la sequenza nucleotidica di un’elica nuova complementare di DNA o di RNA. ◆ Dim. stampino, anche con accezioni proprie (v. la voce); pegg. stampàccio.