stampigliatura
s. f. [der. di stampigliare]. – 1. L’operazione di stampigliare, soprattutto quando viene effettuata su un intero gruppo di fogli, titoli, documenti, biglietti ferroviarî, tranviarî o d’ingresso a spettacoli, ecc. In partic.: a. S. di titoli, operazione con cui, mediante l’applicazione di una stampiglia sui titoli, in genere azionarî ma anche obbligazionarî, si fa risultare dai titoli stessi l’aumento o la diminuzione verificatisi nel capitale della società emittente o nel valore nominale dei titoli, l’avvenuto godimento di un diritto principale o accessorio (opzione, pagamento di dividendo) o qualsiasi altra circostanza attinente all’esistenza, consistenza, legittimità e diritti dei titoli stessi. b. S. dei biglietti di banca, operazione mirante a una drastica riduzione della circolazione e al risanamento della moneta, che un governo può attuare in luogo del vero e proprio cambio dei biglietti facendosi consegnare dal pubblico tutti i biglietti di banca e di stato esistenti, restituendone soltanto una parte contrassegnata con un marchio, timbro o altro segno distintivo e dichiarando gli altri privi di valore. c. S. dei francobolli, espressione non com., e impropria, con cui è stata talora indicata la sovrastampa dei francobolli. 2. La dicitura, la sigla, il segno o contrassegno stampigliati: una s. chiara, colorata, confusa, illeggibile.