stallo1
stallo1 s. m. [dal germ. *stall, da cui anche stalla]. – 1. Ampio sedile di legno, per lo più dotato di braccioli e spalliera, disposto in serie di varî elementi, spesso artisticamente pregevoli, allineati a formare un complesso in cui siedono, soprattutto in edifici civili e religiosi medievali e rinascimentali, i membri di un organo collegiale: gli s. lignei del coro, del presbiterio; gli s. del palazzo dei priori, di un tribunale medievale; gli stupendi s. del palazzo comunale di Siena; pochi deputati scrivevano sui loro s., altri giravano per i settori con le mani in tasca, altri discorrevano nell’emiciclo (Fogazzaro). 2. Ognuno degli scomparti, disposti in file e facenti parte di una struttura al chiuso o all’aperto, in cui vengono tenuti animali di piccole e medie dimensioni: gli s. dei maiali nel porcile; gli s. delle cavie nel laboratorio; passa in rassegna questi s. in cui dormono i pitoni, i boa, i crotali (I. Calvino); il fango della strada s’era indurito ghiacciandosi e si camminava fino allo s. dietro alla piazza per prendervi a nolo un cavallo (G. Berto). 3. In una sottostazione elettrica ad alta tensione, l’insieme delle apparecchiature e dei conduttori (sezionatore, interruttore, trasformatore, scaricatori, trasformatori di misura, sbarre di collegamento, ecc.) collegati a una linea in arrivo o in partenza, rispettivam. a valle, o a monte, delle sbarre di connessione tra le varie linee. 4. Antico tipo di forno metallurgico, caratterizzato da una piattaforma a doppia pendenza limitata all’esterno da pareti in muratura: forni di questo tipo sono ancora talvolta usati per operazioni di arrostimento di alcuni minerali (per es. siderite) e per la preparazione del carbone di legna. 5. ant. Lo stare in un luogo; sosta, dimora (in senso astratto); cessare stallo, cessare di stare in un luogo, quindi allontanarsene: avvegna che ... Per la freddura ciascun sentimento Cessato avesse del mio viso stallo, Già mi parea sentire alquanto vento (Dante); essere, andare a buono s., in luogo di piacevole dimora: D’ottobre nel contado a buono stallo E’ [=io] pregovi, figliuol’, che voi v’andiate (Folgóre da San Gimignano). 6. a. Nel gioco degli scacchi, posizione del Re del giocatore che ha la mossa, quando, pur non essendo sottoposto a offesa nella casa in cui si trova, dovendo di necessità essere mosso, non può occupare altra casa senza esporsi alla presa da parte di un pezzo avversario (caso in cui la partita è patta). b. fig. Posizione, situazione di stallo, e assol. stallo, condizione di attesa e d’inazione forzata, soprattutto per non avere vie d’uscita o soluzioni alternative e risolutive: essere in una situazione di s., in una trattativa politica, economica, sindacale, e sim.; siamo allo s.: se uno dei due candidati non si ritira, nessuno dei due riesce ad avere la maggioranza necessaria.