stabilire
v. tr. [dal lat. stabilire (der. di stabĭlis «stabile») «rendere stabile, tenere saldo»] (io stabilisco, tu stabilisci, ecc.). – 1. Rendere stabile, fissare un oggetto in modo che resti saldo. Con questo sign. è raro e ant., salvo che nella locuz. marin. s. le vele, spiegare le vele orientandole nel modo voluto, e fissarle con scotte, mure, boline e bracci, in modo che vi si mantengano rigorosamente. In senso fig., ant., rendere stabile, durevole, o anche consolidare: cosa proposta dal re ... per stabilire meglio questa amicizia (Guicciardini). 2. a. letter. Istituire, costituire, organizzare in modo stabile, cioè fermo, durevole: Dio stabilì l’ordine nel creato; l’impero stabilito da Augusto; la quale [Roma] ... Fu stabilita per lo loco santo U’ siede il successor del maggior Piero (Dante). b. Fissare in modo stabile, nelle locuz. s. la propria dimora, la propria sede in un luogo; quando il re fe’ di Siòn l’acquisto E vi cercò di stabilir la sede (T. Tasso); nel rifl. stabilirsi, prendere domicilio stabile: si è stabilito a Genova da due anni; censimento degli stranieri che si sono stabiliti in Italia. 3. Deliberare, decidere in base alla propria autorità e facoltà decisionale, o di comune accordo con altri: s. per legge; il governo ha stabilito la data delle elezioni, o che le elezioni si terranno il 10 giugno; s. i termini della resa; s. i patti, le condizioni; s. una regola, un principio, una norma da seguire; s. i turni di guardia; stabilì di partire (o che sarebbe partito) il giorno dopo; stabilirono di vedersi tutti i giorni; s. il prezzo di vendita; s. il compenso; s. la data, l’ora, il luogo di un convegno. Anche, proporsi: stabilì in cuor suo di non andarci più (o che non ci sarebbe andato più). 4. Talvolta, in matematica, sinon. di dimostrare; per es., s. che un’equazione non ammette soluzioni. ◆ Part. pass. stabilito, anche come agg., soprattutto nel sign. di fissato, deciso, convenuto: s’incontrarono nel giorno e nel luogo stabilito, alla data stabilita; acquistare al prezzo stabilito, alle condizioni stabilite; e come predicato con valore neutro: è stabilito che ...; resta dunque stabilito così. Più raro con altri sign. del verbo: conservare uno stato che sia di già stabilito e fermo (Machiavelli), istituito e saldo. Come s. m., nel linguaggio comm. e giur., stabilito di contratto, o assol. stabilito, nota di mediazione che il mediatore rilascia ai contraenti di un contratto concluso per suo tramite, in cui sono indicate le condizioni convenute; ha valore probatorio del contratto di compravendita e, pur non essendo un titolo di credito, può essere girato operando così la trasmissione del contratto.