squatter
〈sku̯å′të〉 s. ingl. [der. di (to) squat «accovacciarsi» (a sua volta dal fr. ant. esquater «comprimere»), poi «occupare senza averne diritto»] (pl. squatters 〈sku̯å′të∫〉), usato in ital. al masch. e al femm. – Nel 19° sec., erano indicati con questo nome i coloni inglesi che occupavano i territorî liberi dell’Australia, senza averne titolo legale: Lui era uno «s.»: lei sua figlia. Brav’uomo, aveva dissodato un bel tratto di prateria, aveva costruita una bella fattoria ed aveva in vista già una bella fortuna (Salgari). Per estens., oggi il termine indica chi contesta i modelli ufficiali di pratica abitativa e di convivenza sociale, occupando abusivamente edifici abbandonati (situati spec. nelle periferie dei grandi centri urbani) per istituirvi centri sociali e comunità alternative.