squama
(tosc. squamma) s. f. [dal lat. squama]. – 1. a. In zoologia, ciascuna delle formazioni tegumentarie, di diversa origine, che rivestono la superficie del corpo di alcuni vertebrati e invertebrati: nei rettili, in alcuni mammiferi (per es., armadilli e pangolini) e negli uccelli sono di origine epidermica e costituite da sostanza cornea; nei pesci (chiamate più propriam. scaglie) sono quasi esclusivam. di origine dermica e costituite da dentina o da tessuto osseo, distinguendosi in placoidi, ganoidi e cicloidi (v. le singole voci). b. In varî tipi di ornamentazione e decorazione, di oggetti o di superfici anche architettoniche, sono detti a squame (ma più spesso a scaglie) i motivi formati da dischi o dischetti sovrapposti, spesso diversamente colorati, che imitano la disposizione delle scaglie di un pesce. 2. In botanica, termine generico col quale si indicano organi squamiformi come i catafilli (per es., le perule delle gemme) o anche i nomofilli, quando siano ridotti, per es. in seguito a vita parassitaria (come nelle orobanche), le brattee e bratteole in varie piante, le laminette presenti alla fauce della corolla di certe boraginacee, e i peli larghi e appiattiti che si trovano sui petali o sui filamenti staminali di alcune piante. S. ascellante o sterile o copritrice, quella che nello strobilo femminile delle conifere porta all’ascella la s. ovulifera o placentare o fertile sulla quale sono inseriti gli ovuli; quando gli ovuli maturi sono diventati semi (detti pinoli), la squama fertile prende il nome di s. seminifera. 3. In anatomia descrittiva, formazione ossea laminare: s. dell’occipitale, del temporale. 4. In dermatologia, lesione elementare della pelle, dovuta a un’alterazione delle cellule cornee per cui queste, riunendosi insieme, formano una scaglietta biancastra che si distacca facilmente dalla superficie cutanea. La squama può essere piccola come quella della comune forfora (s. pitiriasica), ovvero più grande, stratificata, madreperlacea, come nella psoriasi, o infine a tipo lamellare di varia grandezza, come si può verificare in seguito all’azione prolungata delle radiazioni solari e in molte malattie cutanee ed esantematiche (eritrodermia, scarlattina, ecc.). 5. Lo stesso che scaglia, nel suo sign. generico di sottile piastra o lamina, sia di metallo (per es., corazza a squame, nelle armature antiche; o le scaglie che si staccano dal ferro rovente e da altri metalli quando sono battuti sull’incudine o lavorati sul laminatoio), sia di altro materiale (per es., una s. di mica). Indica a volte anche la sottile buccia che ricopre i granelli dei cereali. Negli sci da fondo, soletta a squame, lo stesso che soletta a scaglie (v. scaglia, n. 1 d). ◆ Dim. squamétta e squamettina, squama piccola e sottile.