Sputtanopoli
s. f. inv. (iron.) Scandalo suscitato dalla diffusione di notizie riguardanti la vita privata di personaggi pubblici e dello spettacolo. ◆ Carne umana, ma pure «carne di porco», come impreca Simona Ventura in una delle tante intercettazioni. Comunque carne da cannone mediatico, con fall-out sui rotocalchi e ricaduta di talk-show in seconda serata. Impressiona, e non solo dal punto di vista lessicale, la facilità, la ripetizione, la prevalenza con cui da parte delle vittime, ma anche dei curiosi di «Sputtanopoli», viene evocato il più sanguinolento degli attrezzi da macelleria: il tritacarne, appunto. (Filippo Ceccarelli, Repubblica, 16 marzo 2007, p. 56, Diario) • il diverso grado dell’ipocrisia si può notare fin dalla definizione che viene usata: Paparazzopoli in fondo è la versione diminutiva, con ricaduta sul solo Fabrizio Corona, dell’abituale Vallettopoli. Ma ci si può anche allargare genericamente a Fangopoli, Ricattopoli, oppure, senza badare all’educazione, a Sputtanopoli. È questo ormai l’Argomento Unico Nazionale della tv. (Paolo Martini, Stampa, 24 marzo 2007, p. 37, Spettacoli).
Composto dal v. tr. sputtanare con l’aggiunta del confisso -poli2.