spurgare
v. tr. [dal lat. expurgare «pulire», comp. di ex- e purgare: v. purgare] (io spurgo, tu spurghi, ecc.). – 1. a. Pulire, liberare, purgare da ciò che ostruisce o insudicia: s. i bronchi, il naso dal catarro; con la particella pron., spurgarsi il petto, o assol. spurgarsi, espellere il catarro dai bronchi e sputarlo, espettorare: voltò le spalle soffiando gravemente, tossendo, spurgandosi (Verga). S. un fosso, il letto di un canale, una fogna, ripulirli. b. Nel linguaggio di cucina, eliminare, con procedimenti varî, certe sostanze da determinati alimenti prima della cottura: s. (o, con valore intr., mettere a s.) le animelle in acqua fredda; s. le lumache nella crusca; s. le vongole in acqua salata. 2. Forma ant. o rara per espurgare: s. un libro, uno spettacolo, eliminarne le parti ritenute oscene o sconvenienti.