spuntare1
spuntare1 v. tr. e intr. [der. di punta1, col pref. s- (in accezioni e con funzioni diverse, non sempre chiare)]. – 1. tr. a. Rompere la punta, far perdere la punta a un oggetto acuminato: s. la penna, il temperino, le forbici; come intr. pron.: la matita, cadendo, s’è spuntata; Quando ’l colpo mortal là giù discese Ove solea spuntarsi ogni saetta (Petrarca); in usi fig., smussarsi, perdere forza e violenza: la sua ira, di fronte a un pentimento così sincero, si spuntò. b. Tagliare un poco in cima, all’estremità; accorciare appena appena: s. i rami di un albero, s. una pianta; s. i capelli, i baffi; s. un sigaro, tagliarne la punta, perché tiri; s. i fagiolini, prima di metterli a cuocere. 2. fig. a. Superare, vincere (forse dall’antico sign. marin. di doppiare, superare una punta, un promontorio): s. una difficoltà, un ostacolo. Più spesso assol., con il compl. indeterminato la, avere la meglio, averla vinta; conseguire, ottenere ciò che ci si proponeva superando ostacoli e difficoltà: la sua famiglia era contraria a quel matrimonio, ma lei alla fine l’ha spuntata; questa volta non la spunti, neppure se piangi per un mese!; finirono per spuntarla, riebbero quanto percepivano fino a due mesi prima (Pratolini). Quindi, s. l’impegno, riuscire nel proprio scopo: animando il cugino a persister nell’impresa, a spuntar l’impegno (Manzoni). b. ant. S. il nemico, avere la meglio su di lui, cacciarlo, respingerlo: i franzesi, perduta la speranza di s. gli inimici, ... si ritirorno agli alloggiamenti (Guicciardini). c. S. un buon prezzo, ottenere di pagare una cosa a un prezzo vantaggioso dopo una dibattuta contrattazione. Nelle borse merci e nelle borse valori, s. un prezzo (o assol. spuntare), con riferimento a una merce o a un titolo, raggiungere una determinata quotazione o un dato costo favorevole. 3. intr. (aus. essere) a. Mettere fuori la punta, quindi, per estens. cominciare ad apparire, a formarsi, a nascere: una lucertola spuntò da una fessura del muro; il grano spunta fuori dalla neve; bella e fresca, Come rosa che spunti alora alora Fuor de la buccia (Ariosto); al bambino sono spuntati i primi dentini; gli spuntò sull’occhio una lacrima; vidi un sorriso spuntargli sulle labbra; in partic. (come sinon. di sorgere): spunta il sole, la luna, il giorno, l’aurora (e in questa accezione è frequente l’infinito con valore di sostantivo: allo spuntar del giorno, dell’alba). b. Apparire, sbucare fuori, per lo più all’improvviso: stavo per andarmene, quando lo vidi s. in fondo alla strada; una macchina spuntò improvvisamente nella nebbia; cercò subito del conte Attilio, il quale, vedendolo s., fece un viso e un atto canzonatorio (Manzoni). c. Di vino che ha preso, o sta prendendo, lo spunto: vino che spunta, che ha spuntato. ◆ Part. pass. spuntato, con valore verbale e di agg., nei sign. trans., senza punta, con la punta rotta o troncata: una matita spuntata; rami spuntati; anche intr., solo con valore verbale, nato, sorto, apparso: erba appena spuntata; il primo dente spuntato; vino spuntato, che ha preso lo spunto.