spruzzare
v. tr. [dal longob. *spruzz(j)an; cfr. alto-ted. medio sprützen]. – 1. Gettare, o mandar fuori con una certa forza, e a una certa distanza, una quantità piuttosto limitata di acqua o di altri liquidi, riducendoli a gocce e schizzi più o meno minuti: dovettero spruzzarle dell’acqua in viso per farla rinvenire; si spruzzò un po’ di lacca sui capelli; prima di s. la vernice, occorre stuccare la superficie; bisogna s. un po’ di deodorante nelle stanze. 2. a. Bagnare leggermente, irrorare o anche macchiare, con acqua o altro liquido gettati a spruzzo: prima della stiratura la biancheria va spruzzata con un po’ d’acqua; sulla spiaggia, i ragazzi si divertono a s. chi entra in acqua; si è tagliato radendosi, e ha spruzzato la camicia di sangue; il volto Fu spruzzato d’essenze a la tua dama (Parini); come rifl.: ti sei tutto spruzzato di fango; anche con valore reciproco: smettetela di spruzzarvi! Per estens., con riferimento a sostanze in polvere: s. l’insetticida lungo i muri. b. In senso fig., cospargere qua e là, con piccoli getti di sostanze in particelle minute o in polvere: l’inverno è vicino, ha già spruzzato di neve i monti. ◆ Part. pass. spruzzato, in funzione verbale e di agg., bagnato leggermente, irrorato, cosparso: un fazzoletto spruzzato di profumo; intonaco spruzzato, v. intonaco; carta s. (o, come s. f., spruzzata), tipo di carta impiegata in legatoria per copertine di quaderni o d’altro, che si ottiene spruzzando sul foglio appena patinato gocce di tinta diversa.