sproposito /spro'pɔzito/ s. m. [der. di proposito, col pref. s-]. - 1. a. [atto avventato e inconsulto] ≈ (volg.) cazzata, follia, pazzia. ▲ Locuz. prep.: a sproposito [in modo avventato: parlare a s.] ≈ (volg.) a cazzo (di cane), (fam.) a vanvera, avventatamente. ‖ inopportunamente. ↔ con cognizione di causa, ponderatamente. ‖ opportunamente. b. [elemento non conforme alle regole, in modo per lo più grave: uno s. di grammatica; un discorso pieno di s.] ≈ (gerg.) cappellata, (fam.) castroneria, (pop.) marrone, sciocchezza,(fam.) sfarfallone, strafalcione, svarione, (fam.) topica. ⇑ errore, sbaglio. 2. (fam.) [quantità eccessiva, esagerata, spec. con riferimento a consumi, costi e spese: qui si consuma uno s. di olio] ≈ (pop.) casino, (gerg.) cifra, (pop.) fottìo, (fam.) mare, (fam.) montagna, (fam.) mucchio, (fam.) sacco, (fam.) tombola.