sprizzare
v. intr. [voce onomatopeica] (aus. essere). – 1. a. Con riferimento a liquidi, uscire con impeto da una stretta apertura, rompendosi in spruzzi: l’acqua sprizza dalle bocche della fontana; il sangue sprizzava dalla ferita; un fiumicello il qual ... sprizzando pareva da lungi ariento vivo che d’alcuna cosa premuta minutamente sprizzasse (Boccaccio). b. Per estens., di particelle minute, sprigionarsi con forza spargendosi tutt’attorno: dal ferro incandescente sprizzarono mille scintille; anche con uso trans.: il cielo stellato sprizza bagliori intermittenti (I. Calvino). 2. In senso fig., con uso trans., manifestare in modo vivace ed esuberante uno stato d’animo o un modo di essere: quei ragazzi sprizzano salute da tutti i pori; occhi che sprizzano gioia, odio, rancore; guardava l’amico con gli occhi sprizzanti allegria dietro le lenti (Jovine). ◆ Part. pass. sprizzato, anche come agg., con accezione partic. (affine a spruzzato): marmo sprizzato, cosparso di piccole macchie tondeggianti, molto numerose e distinte.