spremere /'sprɛmere/ v. tr. [lat. ✻exprĕmĕre, rifacimento del lat. class. exprĭmĕre sul modello del verbo semplice prĕmĕre]. - 1. a. [esercitare una forte pressione su qualcosa, a mano o con apposito strumento, per farne uscire il liquido contenuto: s. un'arancia, un limone; s. le olive] ≈ pressare, schiacciare, strizzare. ‖ stringere. ⇓ pigiare, premere, torcere, torchiare. b. (estens.) [far uscire, mediante l'operazione di spremitura, il liquido contenuto in una cosa, anche nella forma spremersi e con la prep. da del secondo arg.: s. il succo di un limone; s. l'olio dalle olive] ≈ estrarre, trarre. ● Espressioni: fig., fam., spremersi il cervello (o le meningi) [affaticarsi per capire, per trovare la soluzione a un problema] ≈ arrovellarsi, lambiccarsi (il cervello), scervellarsi, (non com.) stillarsi il cervello. 2. (fig., fam.) a. [obbligare continuamente qualcuno a tirare fuori danaro: ha già spremuto bene i genitori e ora sta cercando di s. i nonni] ≈ (fam.) mungere, (fam.) pelare, (fam.) spellare, (fam.) spennare, (fam.) spolpare, (fam.) stangare. ↑ dissanguare, (fam.) scannare. b. [cercare di farsi dare del danaro, con la prep. a del secondo arg.: s. soldi a qualcuno] ≈ cavare, estorcere, (fam.) scucire, spillare.