sprecare
v. tr. [etimo incerto; forse lat. *exprecari «mandare in malora», comp. di ex- e precari «pregare, augurare, maledire», presente anche nei composti deprecari e imprecari (v. deprecare, imprecare)] (io sprèco, tu sprèchi, ecc.). – 1. Consumare senza discernimento, senza frutto o senza risultati adeguati: spreca il suo tempo in frivoli divertimenti; spendere male, sperperare: s. il denaro; s. i soldi in acquisti inutili; non utilizzare nel modo dovuto, non valorizzare: s. le proprie energie, le proprie forze; s. l’ingegno; hai sprecato un’occasione preziosa; consumare eccessivamente e senza pro, sciupare, buttare via: non sprecate il pane!; è un peccato s. tutta quella grazia di Dio; spegni la luce, non sprechiamo la corrente. In senso fig., s. il fiato, le parole, parlare a vuoto, senza essere ascoltati: non s. il fiato con lui, tanto non si convince; è inutile s. il fiato a spiegargli le cose; analogam.: anche se gli scrivi non ti risponde, sprechi l’inchiostro e basta; nel gioco del calcio, s. una palla, un pallone, sbagliare un goal quasi sicuro (a pochi metri dalla rete, o a rete vuota). 2. rifl. a. Usare male le proprie energie, non valorizzare le proprie capacità e il proprio ingegno: si spreca in lavori di poco conto. b. region. In frasi di tono iron., comportarsi o impegnarsi in modo troppo limitato, rispetto alle proprie possibilità: credi che vorrà sprecarsi a fare questa telefonata in mio favore?; fare regali o concedere aiuti economici miseri o meschini: si è sprecato a regalarti cinque euro!; in frasi negative e con uso assol.: non si è sprecato, non s’è certo sprecato e sim., non ha fatto un grande sforzo. ◆ Part. pass. sprecato, anche come agg., usato male, sciupato, consumato inutilmente: denaro, ingegno, tempo, fiato sprecato.