spopolare
v. tr. e intr. [der. di popolare2, col pref. s- (nel sign. 1); cfr. lat. depopulari] (io spòpolo, ecc.). – 1. tr. Rendere privo o scarso di popolazione, allontanando o eliminando gli abitanti: nell’alto medioevo le invasioni barbariche spopolarono le città; l’epidemia ha spopolato il paese; per estens., rendere meno frequentato, meno affollato: l’improvvisa ondata di maltempo ha spopolato le spiagge; la televisione tende a s. le sale cinematografiche. Come intr. pron., impoverirsi di abitanti, o di frequentatori; diventare meno popolato o frequentato: le campagne si vanno sempre più spopolando; a Ferragosto le città si spopolano; vidi la lunga spiaggia che, già a quell’ora, si stava spopolando (Giorgio Montefoschi). 2. intr. (aus. avere), fam. e scherz. Avere un successo eccezionale, richiamando molto pubblico, grande folla (quindi, letteralmente, lasciando spopolati gli altri luoghi): una cantante, un film, uno spettacolo che spopola; per estens., piacere molto, avere numerosi ammiratori: quella ragazza spopola! ◆ Part. pass. spopolato, anche come agg., poco popolato: regioni, città spopolate; poco affollato: l’aula era spopolata, mezzo buia, in quel pomeriggio (De Roberto).