splendido
splèndido agg. [dal lat. splendĭdus, der. di splendēre «splendere»]. – 1. Che risplende vivamente, che ha una luminosità molto intensa: luce s.; sole, cielo s.; Come rimane s. e sereno L’emisperio de l’aere, quando soffia Borea (Dante). 2. a. Per estens., bello per il suo splendore, per la sua luminosità: oggi è una giornata s.; c’è un sole s.; è una s. serata; una ragazza che ha degli occhi s., una carnagione s. (o, più fam. e meno enfatico, una s. carnagione). b. In questi ultimi esempî, l’aggettivo ha già compiuto un trapasso dal suo sign. proprio a quello più genericam. superlativo e fig. con cui è ampiamente usato nel linguaggio com. e quotidiano per esprimere un senso di viva ammirazione ora per la bellezza esteriore e l’effetto ch’essa produce nei riguardanti (è una s. ragazza; uno s. dipinto, uno s. gruppo marmoreo), ora per la grandiosità dell’aspetto (uno s. palazzo; di quassù si gode uno s. panorama), per la magnificenza (una s. cerimonia; uno spettacolo davvero s.), per la ricchezza e vistosità (ostentava degli s. gioielli; indossava una s. toilette), per l’esito o la riuscita felice (una s. festa; uno s. film; ha fatto una carriera s.; ha fatto uno s. matrimonio, spec. per la posizione eco-nomica e sociale del marito o della moglie), equivalendo ad altri aggettivi di analogo valore superlativo ed elogiativo come meraviglioso, stupendo, magnifico, eccezionale, grandioso, e sim., o più semplicem. ammirevole (dare uno s. esempio di eroismo; scrivere una s. pagina di storia). Un’accezione propria ha nella locuz. storiografica s. isolamento, traduz. dell’ingl. splendid isolation, per la quale v. isolamento, n. 1 d. c. Con altro sign. fig., riferito a spese, doni, ricompense, offerte, fatto con grande liberalità e larghezza: sono sempre s. i suoi regali. Più com. con riferimento alla persona stessa, molto generoso e munifico nel ricompensare e nel donare, largo nello spendere, spesso con l’idea dell’eccesso e dell’ostentazione: è un uomo s.; sei sempre così s. nel dare le mance?; or che dirò a te, vedova, se tu se’ giovana, bella, splendida nel mangiare, delicata nel dormire ...? (s. Bernardino); anche sostantivato, nella locuz. fare lo s., fare la s., mostrarsi troppo generoso e munifico: è un padrone di casa a cui piace fare lo s.; non è il caso di fare lo s., in questi momenti così difficili; i genitori della sposa, nell’organizzare il pranzo di nozze, hanno voluto fare gli splendidi! ◆ Avv. splendidaménte, in modo splendido, magnifico, fastoso, ecc.: Ilio raso due volte e due risorto Splendidamente su le mute vie (Foscolo); saloni splendidamente arredati; una sinfonia splendidamente diretta; un libro splendidamente illustrato; con grande larghezza, senza badare a spese: vivere, trattarsi splendidamente.