spina
s. f. [lat. spīna, che ha la stessa radice di spica: v. spiga]. – 1. a. In botanica, elemento indurito e acuminato per lignificazione dei tessuti, quindi pungente, che si origina per trasformazione di organi o di loro parti; a differenza degli aculei è caratterizzata dalla presenza di tessuti fibro-vascolari per cui non può essere asportata senza lacerare i tessuti su cui è inserita; a seconda della sede di formazione si distinguono: s. caulinari, quelle che derivano da trasformazione di assi del germoglio, per es. nel biancospino, o da branchiblasti, come nel pruno selvatico; s. fogliari, se originate per trasformazione di foglie, per es. nel crespino e nelle cactacee; s. radicali, quando, caso piuttosto raro, si originano dalle radici, per es. nelle piante di mirmecodia. Le spine sono caratteristiche delle xerofite, ma possono formarsi anche su piante xeromorfe. b. Nell’uso corrente, denominazione di quelle emergenze o sporgenze di fusti o di fillomi (per es., nella rosa, nei rovi, ecc.) che in botanica sono propriam. dette aculei: le s. dell’ortica, dei cardi, delle rose; pungersi con una spina. Com. le espressioni prov.: non c’è rosa senza spine, non c’è cosa gradita che non sia accompagnata da qualche pena; cogliere la rosa e lasciare la s., prendere quello che c’è di gradito o di piacevole in una cosa lasciando da parte quello che c’è di sgradevole o fastidioso. Con valore collettivo, per lo più al plur., nome (anche spino) di varie piante, legnose o erbacee, munite di spine (per es., il biancospino, i ramni, il crespino, diversi cardi): un cespuglio di spine; un lembo del vestito si è impigliato nelle s.; Maggiore aperta [=apertura] molte volte impruna Con una forcatella di sue spine L’uom de la villa quando l’uva imbruna (Dante). Corona di spine, quella che fu posta per supplizio e per dileggio sul capo di Gesù Cristo dai soldati che lo conducevano al Calvario (anche, raro, in senso fig., tribolazioni, pene). Santa S., ciascuna delle spine della corona di Gesù crocifisso, che, secondo pie leggende, furono conservate nella cattedrale di Notre-Dame di Parigi e donate poi ad alcune chiese di varie città europee. c. fig. Cruccio, angustia, tribolazione: la sua vita è stata seminata di spine; avere una s. nel cuore; mi hai tolto una s. dal cuore; anche, per lo più in funzione di predicato, con riferimento a persona o cosa che è motivo di cruccio, di preoccupazione: quel ragazzo è stato sempre per i genitori una grande s. (o una s. nel cuore); con sign. attenuato, in funzione di predicato, nell’espressione essere una s. nel fianco, costituire motivo di fastidio, di disturbo, di disagio e sim.: un problema che è per il governo una s. nel fianco. Com. l’espressione essere o stare sulle s., in uno stato di inquietante incertezza, in grande ansia e apprensione, soprattutto attendendo la fine o l’esito di un’azione o di un avvenimento: ogni volta che esci in motorino mi fai stare sulle s.; dimmi subito come è andata, non mi far stare sulle spine. 2. In zoologia, nome con cui sono genericam. indicati varî tipi di strutture assottigliate e appuntite, presenti sul corpo di diversi gruppi animali (vertebrati e invertebrati) che svolgono svariate funzioni: le s. dell’istrice, le s. del riccio di mare. 3. Per similitudine: a. In anatomia umana, termine con cui vengono indicate alcune salienze ossee che, per la loro conformazione aguzza, o semplicemente per la loro particolare sporgenza, ricordano le comuni spine vegetali o animali: s. iliaca anteriore-superiore e anteriore-inferiore, le due robuste eminenze arrotondate del margine anteriore dell’osso iliaco; s. iliaca posteriore-superiore e posteriore-inferiore, analoghe eminenze del margine posteriore dell’osso iliaco; s. ischiatica, robusta eminenza triangolare del margine posteriore dell’osso iliaco, che separa la grande dalla piccola incisura ischiatica; s. mentale o mentoniera, il complesso delle quattro piccole eminenze situate verticalmente sulla faccia posteriore della mandibola, a due a due, a ciascun lato della linea mediana; s. della scapola, robusta apofisi che si distacca dalla faccia posteriore della scapola. b. In patologia umana, s. ventosa, forma di tubercolosi ossea diafisaria dei metacarpi e delle falangi, caratterizzata dall’aspetto gonfio del corpo dell’osso con assottigliamento del tessuto. S. bifida, anomalia fetale, detta anche rachischisi. c. In patologia comparata, s. bifida, sdoppiamento caudale che interviene nello sviluppo embrionale dei vertebrati in seguito all’azione di varie condizioni anormali d’ambiente (temperatura, deficienza d’ossigeno, forza centrifuga, radiazioni, ecc.), che inibiscono la normale chiusura del blastoporo al termine della gastrulazione, con conseguente sdoppiamento dei materiali formativi della regione caudale della neurula. d. Nel linguaggio medico, s. irritativa, v. irritativo. 4. estens. Nome di varî elementi o oggetti sottili e, talora, acuminati che si inseriscono entro una cavità apposita: a. La cannella della botte e il foro in cui essa si inserisce: birra alla spina (in usi region. birra a spina), attinta direttamente alla cannella del grosso recipiente che la contiene. b. Organo di lavoro della macchina spinatrice (v.), sinon. di broccia. c. Organo meccanico che può servire a collegare pezzi fra loro (s. di collegamento) o a permettere di riconoscere la posizione relativa di due pezzi combacianti (s. di riferimento) che devono essere frequentemente distaccati. Le spine di collegamento possono essere cilindriche o coniche con superficie lisciata mediante un utensile; le spine di riferimento sono per lo più cilindriche e con superficie rettificata. d. In elettrotecnica, si dice spina o spinotto uno dei due elementi (l’altro è la presa) di un tipo di innesto detto appunto a spina, che permette il contatto su linee elettriche di vario tipo (linee di rete, telefoniche, circuiti elettronici, ecc.); a seconda del numero dei conduttori che è in grado di collegare si può avere una s. unipolare oppure una s. bipolare, tripolare, ecc. (genericamente, multipolare); si parla poi di s. polarizzata se essa è realizzata in modo che a ognuno dei suoi elettrodi corrisponda sempre un dato elettrodo della presa. Com. l’espressione staccare la spina, interrompere l’alimentazione di una macchina (in partic., smettere di mantenere in vita artificialmente malati terminali) e, fig., interrompere, cessare un’attività: dopo un anno di lavoro, ho proprio bisogno di staccare un po’ la spina. 5. In marina, sinon. di golfare. 6. In petrografia, guglia di lava viscosa semisolida, forzata fuori dal camino vulcanico all’inizio dell’eruzione di tipo peleano. 7. Nell’uomo e negli animali vertebrati, s. dorsale (o assol. spina), la colonna ossea, più propriam. detta colonna vertebrale, situata sulla linea mediana nella parte posteriore del tronco, costituita dalla sovrapposizione delle diverse vertebre, con funzione di protezione del midollo spinale e di sostegno del tronco: riportare una lesione alla s. dorsale; in senso fig., è com. la locuz. agg. senza s. dorsale, di persona priva di carattere e di personalità, senza energia morale: è un uomo senza s. dorsale; analogam., non avere (o essere privo di) s. dorsale. Nei pesci, spina è sinon. di lisca, sia come struttura scheletrica nel suo complesso, sia, nel linguaggio com., come singolo elemento costitutivo di tale struttura: togliere la s. alla trota prima di servirla in tavola; un pesce molto buono ma con troppe s.; mi è rimasta in gola una s. di pesce. Per gli usi partic. della locuz. a spina di pesce, v. oltre. 8. Negli antichi circhi, l’insieme di costruzioni che collegavano in linea retta le due mete, e in tal modo separavano le due lizze. Analogam., in edilizia, muro di spina, il muro portante situato lungo un asse longitudinale pressoché centrale di un corpo di fabbrica o di altro organismo architettonico. 9. Sign. particolari della locuz. spina di pesce: a. In agraria (anche semplicem. spina), forma di allevamento della vite, in cui le viti allevate sul filare a cordone orizzontale permanente hanno i tralci a frutto piegati a destra e a sinistra del filare stesso, e legati a fili di ferro che corrono parallelamente a quelli del filare predetto: la spina di pesce è molto adatta per la coltivazione di viti per uva da tavola. V. anche spinapesce. b. Come locuz. avv. o agg., a spina di pesce (più raram. il semplice a spina), in forma o disposizione simile a una spina di pesce, cioè con una serie di elementi divergenti alternativamente a destra e a sinistra rispetto a un asse centrale; per es., in edilizia, detto di muratura o pavimento in cui i mattoni o le piastrelle sono posati diagonalmente, con i corsi orientati alternativamente in direzioni opposte; inoltre: parcheggio, posteggio a s. (di pesce), con riferimento alla disposizione delle vetture; nell’arte tessile, tessuto a s. di pesce (o anche a spina), lo stesso che a spiga, spigato; nel ricamo, punto a spina (o punto spina), eseguito in giri di andata e di ritorno dall’alto verso il basso, passando ogni volta l’ago obliquamente sopra tre o più fili del tessuto, nel primo giro da sinistra a destra e nel secondo giro da destra a sinistra, formando cioè due serie di punti obliqui accostati a mo’ di spina di pesce; in legatoria, cucitura a s. di pesce, eseguita su nervo doppio, nella quale il filo gira attorno e dietro i nervi scendendo ogni volta di due fascicoli; nello sci, passo a s. di pesce, v. passo2, n. 4 g. ◆ Dim. spinétta (v. spinetta1).