spillo
s. m. [der. di spilla]. – 1. a. Sottile cilindretto metallico, lungo circa 4 centimetri, appuntito a un’estremità e terminante all’altra con una capocchia, usato per unire, appuntare o fermare lembi di stoffa, fogli di carta, ecc.: s. di acciaio, di ottone; il capo o la capocchia, la punta dello s.; una scatola di spilli; una carta o cartina di spilli, come confezione commerciale di una piccola quantità o serie di spilli appuntati su un cartoncino; fissare l’orlo della gonna, unire due fogli di carta con uno s.; pungersi con uno spillo; avere gli occhi come due s., molto vivi e penetranti. In partic., spillo di sicurezza (o da balia), detto anche spilla (v.); con altro senso, spillo di sicurezza, asticciola di metallo che, introdotta negli appositi fori di un congegno, per es. di un’arma, ne impedisce il funzionamento accidentale. Com. la locuz. aggettivale a spillo, a forma di spillo, molto sottile e appuntito, spec., nell’espressione tacchi a s., tacchi per scarpe da donna molto alti e sottili. Colpi di spillo: con accezione partic. nella tecnologia dell’alluminio (v. colpo, n. 2 b); in usi fig.: parole, malignità come colpi di s., sottilmente penetranti, pungenti; a colpi di s., pungendo e forando con una serie di colpi inferti con la punta di uno spillo: perforare un foglio o un cartoncino, delineare un contorno a colpi di s. (frequente in senso fig.: litigare, punzecchiarsi, polemizzare, e anche combattere a colpi di s., con animosità pungente). Puntura di spillo, penetrante e acuta, simile a quella prodotta con uno spillo; in senso fig., punzecchiatura, ironia sottile e penetrante, frecciatina. b. Oggetto simile al precedente, ma generalm. di dimensioni maggiori, di materiale pregiato e artisticamente lavorato, usato come fermaglio e anche come ornamento (in questa accezione più com. spilla): un prezioso s. antico di brillanti e rubini; s. da cravatta; s. (o spillone) da cappello, per fermare il cappello ai capelli; i neri e giovanili capelli ... si ravvolgevan, dietro il capo, in cerchi molteplici di trecce, trapassate da lunghi s. d’argento, che si dividevano all’intorno, quasi a guisa de’ raggi d’un’aureola (Manzoni). 2. estens. Elemento sottile e appuntito a un’estremità, simile a uno spillo, adoperato come attrezzo o elemento di congegni varî per forare o per essere incuneato in un apposito alloggio. In partic.: a. Ferro sottile e aguzzo usato per forare le botti e spillarne il vino; anche il foro stesso così praticato: il vino zampilla dallo spillo. b. In motoristica, organo otturatore di valvole e carburatori, detti appunto valvole e carburatori a spillo (o a spina). c. Nei congegni di sparo di armi da fuoco o di accensione di mine e spolette, l’elemento a punta che, incorporato nel congegno, ha la funzione di perforare o percuotere la capsula d’innesco e provocarne l’accensione. d. In fonderia, spillo di formatura, attrezzo per praticare piccoli canali di sfogo dei gas nella sabbia delle forme, detto più comunem. ago da formatura (v. ago, n. 2 a). Per punte di spillo, come difetto dei getti, v. punta1, n. 3 c. 3. fig., non com. Quantità piccolissima, cosa minuscola: è così avaro che non darebbe uno s. (o, anche, un capo di s.) neppure a suo fratello, se glielo chiedesse. ◆ Dim. spillétto, spillino; accr. spillóne (v.); pegg. spillàccio.