spiccare [der. di appiccare, per sostituzione del pref. s- (nel sign. 1) a a-¹] (io spicco, tu spicchi, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [separare una cosa da dove è attaccata, specie con un colpo netto, con la prep. da del secondo arg.: s. un frutto da un ramo, un fiore da una pianta] ≈ cogliere, (lett.) precidere, recidere, staccare. ↔ appendere, appiccare, attaccare, sospendere. b. (giur., comm.) [con riferimento a un mandato, a una fattura, a un assegno e sim., renderlo esecutivo: s. un mandato di cattura] ≈ emettere. 2. (fig., non com.) [con riferimento a parole o sillabe, pronunciarle molto distintamente] ≈ [→ SPICCICARE (2. b)]. ■ v. intr. (aus. avere) 1. [di cosa, distinguersi nettamente da qualcos'altro grazie al colore, alla forma e sim., anche con la prep. su: la camicia chiara spiccava (sul vestito scuro)] ≈ campeggiare, fare spicco, risaltare, [per la forma] stagliarsi. ‖ distinguersi, svettare. 2. (fig.) [di persona, risultare manifestamente superiore agli altri per qualità positive, con le prep. fra, tra, su o assol.: spiccava fra (o su) tutti gli altri per la sua eleganza; s. per intelligenza] ≈ brillare, distinguersi (fra, tra), eccellere, emergere, (lett.) grandeggiare, primeggiare, risaltare, segnalarsi (fra, tra), splendere. ■ spiccarsi v. intr. pron. [di frutto e sim., separarsi con facilità da ciò cui era unito, con la prep. da: queste pesche si spiccano bene dal nocciolo] ≈ staccarsi.