spettro
spèttro s. m. [dal lat. spectrum «visione, fantasma» (der. di specĕre «guardare»); il sign. 2 risale al lat. scient. della fine del sec. 17°]. – 1. a. Immagine, visione soprannaturale di una persona morta che appare ai vivi per reclamare giustizia e vendetta o per minacciarli e spaventarli: vedere uno s.; essere perseguitato dagli s. delle proprie vittime; ad Amleto, nella tragedia scespiriana, appare lo s. del padre, morto assassinato. Come termine di confronto e in similitudini, persona dalla figura emaciata, che denota grave decadimento fisico e psichico: sembra uno s.; la malattia e le sofferenze l’hanno ridotta a uno spettro. b. fig. Minaccia, pericolo imminente e previsto o temuto di un grave male, danno o disastro: popolazioni su cui incombe lo s. della carestia, della fame, del colera; la distensione internazionale ha allontanato lo s. di un conflitto nucleare. 2. a. In ottica, la figura luminosa (propriam. s. di dispersione prismatica o s. prismatico) a forma di striscia in cui si susseguono i colori dell’iride, che si ottiene raccogliendo su uno schermo bianco la luce emergente da un prisma colpito da un fascio di luce solare o di luce bianca; più in generale, la figura cui dà luogo un fascetto di luce inviato su di un dispositivo disperdente: s. della luce solare; s. di un arco elettrico; s. fornito da un reticolo di diffrazione, da uno spettroscopio a prisma, ecc. S. ottico d’emissione, lo spettro della luce emessa da una sorgente (se questa è una sostanza portata alla luminescenza, si denomina anche s. di emissione della sostanza); s. d’assorbimento di una sostanza, quello risultante dall’attraversamento della sostanza in esame da parte di radiazioni visibili (s. visibile) o ultraviolette o infrarosse: indica l’entità dell’assorbimento alle varie lunghezze d’onda ed è in relazione con la struttura molecolare; s. continuo, costituito, com’è il caso dello spettro della luce solare, da una successione continua di righe colorate; s. discreto o discontinuo, costituito da un numero più o meno grande di righe sottili, brillanti, di diverso colore, separate l’una dall’altra da intervalli oscuri (in questo caso si chiama s. a righe), oppure da zone luminose apparentemente continue, anch’esse separate a loro volta da intervalli oscuri (s. a bande). Per estens., l’insieme delle radiazioni ottiche occupanti un certo intervallo di lunghezza d’onda o di frequenza: s. visibile, l’insieme delle radiazioni visibili; s. ultravioletto vicino (o nel vicino ultravioletto), s. infrarosso vicino (o nel vicino infrarosso). b. Passando dal campo dell’ottica ordinaria al campo dell’ottica delle radiazioni elettromagnetiche e corpuscolari in generale, il termine indica sia le particolari figure, fotografiche o di altro tipo, cui danno luogo le radiazioni in questione dopo essere state disperse in opportuni dispositivi, sia la composizione di queste ultime, rilevata mediante un analizzatore armonico, sia il diagramma rappresentativo di uno spettro (per es., la distribuzione dell’intensità in funzione della lunghezza d’onda di radiazioni corpuscolari oppure in funzione dell’energia o dell’impulso per radiazioni corpuscolari), sia, infine, determinati campi o tipi di radiazioni: s. d’emissione di raggi X, s. di un fascio sonoro, s. di un’emissione radio, s. di microonde, ecc. c. Nella fisica delle alte energie, la distribuzione dell’intensità della radiazione in funzione dell’energia, dell’impulso, ecc. 3. Per estens. dell’uso e del sign. che ha in ottica, il termine è stato adottato in varie altre scienze e tecniche con sign. analoghi: a. In fisica e nelle sue applicazioni, composizione armonica di una grandezza variabile nel tempo: s. di una corrente elettrica variabile, l’insieme delle componenti armoniche (definite in ampiezza, frequenza, fase iniziale) dalla cui composizione può pensarsi risultante la corrente data; s. di una vibrazione, l’insieme delle oscillazioni armoniche dalla cui sovrapposizione può pensarsi risultante la vibrazione data; s. di un suono, l’insieme dei suoni semplici che lo costituiscono; s. acustico, anche per indicare il campo delle frequenze acustiche (circa 16 Hz - 20.000 Hz); ecc. b. Diagramma che illustra la composizione di una sostanza: per es., s. di massa, il diagramma fornito da uno spettrografo di massa, che dà la composizione isotopica di un campione. c. Diagramma che illustra la dipendenza di una grandezza da un’altra: s. di carico e s. di sollecitazione, in tecnologia meccanica, il diagramma che lega, rispettivam., il carico o la sollecitazione dipendenti da fattori casuali al numero di rilevazioni effettuate; s. di risposta, in ingegneria sismica, diagramma dove viene riportato il valore massimo dello spostamento, della velocità e dell’accelerazione, che una struttura elementare a un grado di libertà (per es., una pallina libera di scorrere dentro a un tubo) avrebbe subìto, in funzione del suo periodo d’oscillazione. d. S. magnetico, la figura che si ottiene spolverando limatura di ferro su un cartoncino immerso in un campo magnetico: sotto l’azione di quest’ultimo i granuli di limatura si raggruppano in modo da riprodurre grossolanamente l’andamento delle linee di forza del campo. e. In matematica, con alcuni sign. molto specifici: s. di un operatore lineare, s. di un anello, ecc. 4. a. In astronomia, s. stellari, spettri di dispersione prismatica della luce delle stelle, costituiti da un fondo continuo solcato da righe oscure, il cui numero, posizione e intensità possono variare da stella a stella: mentre il fondo continuo è emesso dal globo stellare, costituito da gas a pressioni elevatissime, responsabile delle linee oscure, di assorbimento, è invece l’atmosfera di gas molto rarefatti che circondano la stella, che è a temperatura più bassa del globo. Gli spettri stellari sono classificati, a scopo di studio, in varie classi (o tipi) spettrali, stabilite in base al tipo e all’intensità delle righe e al colore dominante nel fondo continuo degli spettri stessi (cfr. spettrale, nel sign. 2 b). b. Spettro di Brocken 〈bròkën〉 (dal nome di un massiccio della media Germania, con cui culmina il nucleo granitico dello Harz), fenomeno atmosferico dovuto alla diffrazione della luce solare, osservato talora volgendo le spalle al Sole; consiste in una serie di anelli colorati che formano come un’aureola intorno all’ombra del capo di chi osserva (onde anche il nome di gloria), allorché quest’ombra si vede proiettata su uno strato di nebbia o sopra una nube non lontana. 5. a. In botanica, s. biologico, con riferimento alla flora di un certo territorio o di una comunità vegetale, la presenza percentuale delle diverse forme biologiche (camefite, fanerofite, terofite, ecc.). b. In geologia, s. pollinico, per un campione geologico, la rappresentazione della frequenza delle varie specie di piante desunta dall’analisi pollinica del campione stesso (v. pollinico). 6. fig. Campo, raggio di attività di un preparato terapeutico: s. di azione di un farmaco; s. d’azione di un antibiotico, o s. antibatterico, il tipo o il complesso dei tipi di batterî patogeni su cui può agire.