spettatoriale
agg. Proprio dello spettatore; relativo allo spettatore. ◆ I vampiri di [John] Carpenter non attirano le nostre simpatie, sono famelici e oltremodo crudeli, sono privi di qualsiasi aura romantico-decadente, del pur minimo fascino che permetta anche la più debole delle identificazioni spettatoriali. (Stampa, 14 aprile 1999, Vercelli, p. 4) • Mai come oggi la pubblicità che circola sugli schermi italiani è apparsa tanto divisa. Spaccata in modo nettissimo nel presupporre due diverse competenze spettatoriali, certo sempre esistite eppure mai così lontane e mutuamente indifferenti. (Sole 24 Ore, 12 marzo 2000, p. 41, Comunicazione) • I fenomeni della percezione «spettatoriale», nota [Domenico] Spinosa, anticipano alcune posizioni della psicologia della Gestalt, mentre il carattere artistico del cinema viene affermato rifiutando la concezione del semplice e mero mezzo di riproduzione per dichiararne la validità estetica nella sua capacità di trasformare la realtà in immaginazione. (Mario Franco, Repubblica, 2 settembre 2008, Napoli, p. XIV).
Derivato dal s. m. spettatore con l’aggiunta del suffisso -(i)ale.
Già attestato nella Repubblica del 21 giugno 1985, p. 18, Spettacoli (Alberto Farassino).