sperperare
v. tr. [etimo incerto; una derivazione da perpero, col pref. s- (nel sign. 3), quasi a dire «dilapidare i perperi, e quindi buttare il denaro», è la più probabile, ma solo nell’ipotesi che il sign. originario del verbo sia quello del n. 1] (io spèrpero, ecc.). – 1. a. Spendere senza criterio, scialacquare il denaro, dilapidare le sostanze proprie o altrui: in pochi anni ha sperperato tutto il suo patrimonio; s., con un’amministrazione disonesta, il pubblico denaro. b. fig. Consumare inutilmente, impiegare senza un risultato adeguato: s. le proprie forze; sperpera il suo talento scrivendo romanzetti rosa. 2. ant. o letter. Rovinare, o disperdere: in questo mezzo gli accatti e balzelli sperperavano l’Italia (B. Davanzati); dopo il sollevamento generale del contado, l’esercito quasi tutto raccolto in Roma fu sperperato a pattuglie a guarnigioni a rinforzi nelle varie cittaduzze e altri luoghi murati delle Romagne (I. Nievo). ◆ Part. pass. sperperato, anche come agg. (ma non com.): denaro, patrimonio sperperato; un ingegno inutilmente sperperato; ant. o letter., disperso, o sparso, sparpagliato: un uomo lacero e grande con una barbaccia grigia sperperata ai quattro venti (I. Nievo).