spennacchiare
v. tr. [der. di spennare, con suffisso intens. e pegg.] (io spennàcchio, ecc.). – 1. Privare di una parte delle penne, e per lo più in malo modo: s. la coda, le ali a un volatile; queste signore ... che svengono se vedono uccider un cappone, che non sanno s. una gallina (De Marchi); come intr. pron., spennacchiarsi, perdere un po’ di penne: d’estate questi uccelli si spennacchiano tutti. 2. In senso fig., nell’uso fam., carpire, o fare spendere, molto denaro: quei tre con poche mani di poker mi hanno spennacchiato come un gonzo; con l’aria rassegnata ... di chi sa per lunga pratica che in certi casi bisogna lasciarsi s. (Palazzeschi). ◆ Part. pass. spennacchiato, anche come agg., che ha poche penne: due pappagalli spennacchiati; per estens., nell’uso fam., di persona che ha pochi capelli in testa: un vecchietto tutto spennacchiato; in senso fig., non com., che è malconcio, male in arnese, oppure che ha pochi denari, squattrinato: ancorché forte spennacchiati nell’avere, ... tuttavia rimanendoci pur da campare decentemente (Alfieri).