specchio
spècchio s. m. [lat. specŭlum, der. di specĕre «guardare»; il n. 11 attraverso il sign. di «che si vede subito, in un’occhiata»]. – 1. Lastra di vetro alla quale, tramite un processo di verniciatura, viene fatto aderire un sottile strato metallico la cui superficie lucida, che è vista attraverso la lastra stessa, riflette la luce e fornisce quindi un’immagine riflessa degli oggetti illuminati; è usato normalmente per la cura della propria persona, per truccarsi e pettinarsi, o quando si scelgono i capi di abbigliamento, e può essere di forma e dimensioni molto varie (s. tascabile, da borsetta, da trucco; lo s. del portacipria; s. da tavolo, da muro, a parete; s. ovale, tondo, quadrato), soprattutto come oggetto di arredamento, autonomo o incorporato in un mobile: lo s. del bagno; lo s. della toeletta, del cassettone; gli s. del mobile bar; armadio a specchi (precisando, a uno s., a due, a tre s.); stare allo s., davanti allo s.; passare ore e ore allo s.; come elemento ornamentale o decorativo, per lo più incorniciato e, in taluni casi, decorato: uno s. barocco; uno s. veneziano del Settecento; un prezioso s. liberty; sala degli s., decorata con una serie di specchi affissi alle pareti, in caffè, ristoranti e altri locali pubblici, palazzi reali o signorili, ecc. (la galleria degli s. di Versailles); gioco di specchi, l’effetto (ricercato in passato nella decorazione di interni, ma talvolta anche nell’architettura moderna) della giustapposizione di varî specchi, affissi alle pareti, a pilastri, ecc., che danno luogo a riflessioni multiple con un piacevole effetto visivo. Seguito da varie determinazioni, per indicare tipi particolari di specchi destinati a usi specifici (e che talora possono essere anche curvi, ossia realizzati con supporti di vetro non piani, ma concavi o convessi). a. S. frontale, strumento usato in medicina, spec. in otorinolaringoiatria, per l’esame visivo di alcune cavità esterne (bocca, fosse nasali, condotto uditivo esterno): consiste in uno specchietto concavo, forato al centro, che va fissato alla fronte dell’osservatore (mediante un cerchio di metallo o una cinghia), e disposto davanti a un suo occhio; una sorgente luminosa annessa allo specchio o collocata di fronte a esso fornisce la luce che viene riflessa nelle cavità esaminate. b. S. deformante, specchio a curvatura variabile che produce un’immagine grottescamente deformata degli oggetti riflessi, usato spec. come attrazione nei luna park. c. S. retrovisivo o retrovisore: v. specchietto, che è la forma più com. nell’uso corrente. d. S. nero, specchio di vetro affumicato usato da disegnatori e pittori nella ricerca dei valori di chiaroscuro, in quanto, assorbendo gran parte della luce e abbassando la vivacità dei toni nell’immagine in esso riflessa, permette di valutare meglio l’entità dei singoli valori e i loro rapporti d’intensità. e. S. magico, in molte tradizioni popolari e presso alcune religioni (spec. nei riti sciamanici, ma anche nelle religioni dell’Estremo oriente e nelle leggende islamiche), strumento usato da sapienti, indovini e maghi per comprendere e dominare aspetti della realtà non attingibili dalla gente comune, come per es. eventi lontani nello spazio o nel tempo. 2. Con sign. estens. e figurati: a. Come termine di confronto, per mettere in risalto l’aspetto calmo e uniforme di una distesa d’acqua: il lago era liscio come uno s.; oggi il mare è uno s.; o anche l’eccezionale pulizia e nitore di un ambiente, di un oggetto: la vecchia domestica ci teneva la casa come uno s.; la cucina di casa tua è uno s.; un pavimento lucidato a s.; lo scudo di Perseo è terso, come uno s., nel quale i riguardanti insassiscono (Vico). Fa riferimento alla superficie straordinariamente liscia degli specchi la frase fig. arrampicarsi sugli s. (v. arrampicarsi). b. Specchio d’acqua, tratto di mare chiuso, laguna, lago naturale o artificiale di limitata estensione. c. In senso astratto e di solito in funzione di predicato, riferito a ciò che riflette, che lascia intravedere pensieri, emozioni, sentimenti tipici di una persona, o anche comportamenti, modi di essere e sim. caratteristici di una società: gli occhi sono lo s. dell’anima; quelle pagine del romanzo sono lo s. fedele dei vizî dell’epoca. d. Con riferimento a persona, essere uno s. di ..., seguito dalla determinazione di una qualità o dote, possedere al più alto grado quella qualità o dote, costituirne un modello: essere uno s. di saggezza, di onestà; da ragazza non era proprio uno s. di virtù; s. di giustizia (lat. speculum iustitiae), uno degli attributi della Madonna nelle litanie lauretane; con uso estens., poet.: quelle belle care membra oneste Che specchio eran di vera leggiadria (Petrarca). e. In psicanalisi, fase (o stadio) dello s., fase dello sviluppo infantile compresa fra i 6 e i 18 mesi, la quale costituirebbe la base della progressiva conquista dell’identità del soggetto: il bambino anticipa la padronanza della propria unità corporea identificandosi con la propria immagine allo specchio, percepita come l’ego ideale. 3. Locuz. avv. a specchio, con accezioni diverse: a. Detto di luoghi, edifici, elementi del paesaggio collocati in prossimità di una superficie riflettente (generalm. d’acqua) in modo da rispecchiarsi in essa: un paesetto (situato) a s. del lago; la villa è a s. del mare; non com. con la prep. articolata: non lungi un bel cespuglio vede ... Che de le liquide onde al specchio siede (Ariosto). b. Scrittura a s., eseguita in modo che risulti leggibile solo ponendo il foglio davanti a uno specchio, con movimento della mano da destra verso sinistra. c. In architettura, volta a s., volta a padiglione tagliata superiormente da un piano orizzontale (specchio); è detta anche volta a gavetta o a schifo. d. Nel linguaggio marin., prua, poppa a s., costituita da una superficie per lo più piana che, posta verticalmente o inclinata, chiude l’estremità dello scafo: la poppa a s. (o poppa quadra) è forma diffusa nelle navi mercantili da carico e nelle imbarcazioni da diporto, la prua a s. è usata soltanto su piccole imbarcazioni o battelli, come in partic. il pram. 4. Locuz. avv. allo s., nel linguaggio gastronomico, detto di pietanze fredde ricoperte da uno strato di gelatina finissima: petti di pollo, involtini allo s.; aragosta allo specchio. 5. In fisica, termine che indica, con opportune qualificazioni, qualsiasi superficie che per le sue particolari proprietà sia in grado di riflettere la luce, o radiazioni di altra natura, assorbendole e diffondendole solo in minima parte. Nel caso di radiazioni luminose, s. ottico, il più semplice sistema catottrico, costituito da una sola superficie riflettente, piana (s. piano) o curva (s. sferico, parboloidico, ellissoidico, cilindrico, ecc.), che separa due mezzi otticamente diversi: è generalmente la superficie di una lastra di vetro sulla quale vengono realizzate, mediante la deposizione di uno strato metallico (generalm. argento, oppure, quando viene metallizzata la faccia anteriore della lastra, alluminio, platino, ecc.), le condizioni per un alto e uniforme coefficiente di riflessione; s. metallici, per lo più curvi, costituiti da una superficie metallica lucidata oppure alluminata, argentata, cromata. Per quanto riguarda lo s. ottico piano, la proprietà di riflettere i raggi luminosi, secondo le leggi dell’ottica geometrica, si risolve nella formazione di un’immagine degli oggetti da cui tali raggi provengono, che è un’immagine virtuale, dal momento che si trova al di là dello specchio stesso, e che presenta le caratteristiche proprietà di inversione destra-sinistra (ribaltamento dell’immagine); gli s. sferici, la cui superficie riflettente è costituita da una calotta sferica, possono essere concavi, se la superficie riflettente è interna alla calotta, o convessi, nel caso contrario: essi danno invece immagini deformate (ingrandite o rimpicciolite) e hanno un fuoco, rispettivam. reale o virtuale (leggendario è l’uso bellico che avrebbe fatto Archimede di specchi concavi, detti ustorî, per i quali v. ustorio). S. per onde elettromagnetiche, o s. elettrico, qualsiasi superficie atta a provocare la riflessione regolare su di essa di onde elettromagnetiche: può trattarsi di una superficie metallica piana o di altra conveniente forma (s. continuo), oppure di una serie di conduttori metallici (s. discontinuo) disposti secondo una superficie regolare di forma opportuna (esempî di specchi elettrici sono i riflettori piani, sferici e paraboloidici, usati in varî tipi di antenne direttive per onde metriche o micrometriche). S. elettronico, denominazione che, in dispositivi di ottica elettronica, si dà talora a campi elettrici (e, concretamente, agli elettrodi che creano tali campi) aventi la funzione di deflettere fasci elettronici secondo un angolo assegnato. S. magnetico, nella fisica del plasma, dispositivo atto a confinare il gas ionizzato in una regione limitata di spazio per mezzo di intensi campi magnetici. S. sonoro, superficie atta a rinviare suoni, consistente in genere in uno specchio sferico o paraboloidico, di solito metallico, e usata nelle apparecchiature elettroacustiche (altoparlanti) per dirigere e concentrare onde acustiche. 6. Nella tecnica, struttura (o elemento di una struttura), strumento, apparato o dispositivo, che presenta una superficie riflettente, o comunque liscia, come quella di uno specchio. In partic.: a. In oreficeria, pezzetto di vetro cristallino, tinto da uno dei lati, che si mette nel fondo del castone, affinché la gemma per la sua sottigliezza non prenda il colore del metallo. b. Cilindro dotato di fondo trasparente che, immerso in mare, permette di esplorare il fondo, che si vede nitido come attraverso il vetro di un acquario; è usato dai pescatori di polpi, di ricci di mare, di spugne e di altri animali che vivono sul fondo, e dai cacciatori subacquei, per esaminare i fondali, individuare le tane, la preda, ecc. c. Superficie piana metallica perfettamente levigata sulla quale scorre il cassetto di distribuzione del vapore che regola, nelle motrici a vapore alternative, l’ammissione e lo scarico del vapore dal cilindro: porta al centro la luce di scarico comunicante con l’esterno e ai lati le due luci di ammissione che mettono in comunicazione il cilindro con la camera di distribuzione del vapore. d. Pannello intelaiato nei battenti di porte o finestre: è la parte di maggiore importanza quando è intagliata, dipinta, laccata, ecc. (v. specchiatura). Per estens., nel linguaggio delle cronache sportive, il piano che chiude idealmente la porta del campo nei giochi a squadre: il pallone attraversa lo s. della porta. e. Nella pallacanestro, la superficie del tabellone prospiciente il campo; con uso estens., il tabellone stesso. f. Nella costruzione navale, s. di poppa, lo stesso che quadro di poppa (v. quadro2, n. 1 e). g. In legatoria, la parte centrale del piatto, delimitata da una o più cornici. h. In bibliologia e codicologia, s. di scrittura, l’area della pagina occupata dalla scrittura. i. Nella tecnologia dei legnami, ognuno dei raggi midollari di alcune essenze (faggio, quercia, robinia, ecc.) che, nella sezione radiale, risultano molto appariscenti per grossezza, colore e lucentezza. 7. In geografia fisica, s. freatico, la parte superiore di una falda sotterranea di acqua posta in terreno poroso; è una superficie irregolare con depressioni o salienze secondo la maggiore o minore porosità del suolo. 8. In geologia, s. di faglia, piano di taglio che, per il forte attrito tra le masse rocciose che si sono spostate, ha subìto una notevole levigatura. 9. In mineralogia, s. d’asino, minerale, varietà di gesso limpido e trasparente in grossi cristalli speculari. 10. In zoologia: a. Nei ruminanti, sinon. di musello. b. Zona trasparente nell’ala, di per sé opaca, di un insetto. c. S. alare o s. dell’ala, regione dell’ala di alcuni uccelli, tra cui gli anatidi, iridescente o vivacemente colorata, situata sulle remiganti secondarie o sulle grandi copritrici. 11. Per estens., prospetto, tabella in cui sono esposti in modo riassuntivo, ma con immediata evidenza, i dati relativi a un determinato argomento (frequente in questo senso anche il dim. specchietto): lo s. delle assenze, degli esami; in fondo al vocabolario francese c’è uno s. dei verbi irregolari. 12. Nel medioevo, libro, registro, raccolta di documenti. In partic.: a. Nel diritto germanico, raccolta di consuetudini di singole popolazioni: S. dei Sassoni (ted. Sachsenspiegel), S. degli Svevi (ted. Schwabenspiegel). b. In molte città italiane, libro pubblico in cui si registravano i nomi dei contribuenti morosi e di coloro che per altre cause erano debitori del comune: essere sullo s., allo s., essere debitore del comune; notaio dello s., a Firenze, l’ufficiale preposto alla tenuta del libro in cui erano elencati i debitori del comune. A Genova, libro dove si annotavano le condanne dei pubblici ufficiali: viglietto dello s., fede rilasciata a chi non risultava in tali elenchi. 13. Nell’uso medievale, titolo di opere a carattere enciclopedico, come, per es., lo S. di vera penitenza, di I. Passavanti (v. anche speculum). ◆ Dim. specchiétto, con accezione partic. (v. la voce).